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Dalle intercettazioni le falle dell'affare Anas

Nei colloqui tra funzionari emerge che il presunto sistema corruttivo non riusciva a pilotare gli appalti

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Dalle intercettazioni le falle dell'affare Anas

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Gli investigatori che intercettano Verdini jr e gli altri indagati dalla Procura di Roma per corruzione, traffico di influenze illecite e turbativa d'asta sulle commesse Anas, ascoltano anche momenti di tensione nel gruppo. A volte le cose non vanno come dovrebbero, almeno secondo il presunto «sistema corruttivo» che i magistrati ipotizzano sia stato messo in atto da Tommaso Verdini col padre Denis, anche lui indagato, e col socio Fabio Pileri. A volte insomma gli imprenditori segnalati, quelli che avrebbero pagato alla società di Verdini, la Inver srl, consulenze «fittizie» da centinaia di migliaia di euro per avere, secondo l'accusa, una corsia preferenziale in Anas, non ottenevano poi gli appalti.

Ci sono intercettazioni in cui Verdini e Pileri se la prendono con i loro riferimenti nella società pubblica: Paolo Veneri e Luca Cedrone, rispettivamente allora dirigente e funzionario della Direzione Appalti e Acquisti di Anas. E Domenico Petruzzelli, responsabile della struttura Assetti Infrastrutturale Rete. Ce n'è una in cui Verdini jr sarebbe infastidito per «la trascuratezza» dei funzionari nei loro riguardi: «Il problema è che dopo loro chiedono cose che noi gli facciamo... io ho delegato uno e non l'ha fatto... Cioè non va bene». E Pileri: «Anche perché poi quello che chiedono loro non sono cose semplici eh, la promozione, la sistemazione...». Per i pm Veneri e Cedrone avrebbero asservito le loro funzioni agli imprenditori in cambio di riconferme e promozioni di carriera: «Però cerchiamo di dargli una mano a ste imprese», diceva uno di loro. Per i pm «i contatti» di Verdini e Pileri per raccomandare i dirigenti sarebbero stati Federico Freni, sottosegretario al Mef, Massimo Bruno, Ferrovie dello Stato, e Diego Giacchetti, direttore delle risorse umane Anas, tutti estranei all'indagine. Freni le ha bollate come millanterie. Petruzzelli sentito dai pm a ottobre del 2022, aveva spiegato così la sua conoscenza con Freni: «Pileri e Verdini mi hanno presentato Freni per la Roma-Latina. Voleva sapere quali passi attuare per realizzare l'opera bloccata da contenziosi(...) Io ho informato Freni che c'era il problema legato alla scadenza dei termini della dichiarazione di pubblica utilità e lo stesso Freni mi ha chiesto come ovviare a tale scadenza che avrebbe inficiato l'iter del progetto». Nell'informativa della Gdf spunta anche il nome di Luca Lotti, citato da Pileri in una conversazione di ottobre 2021: «Ti dico solamente, che a noi ci ha chiamato l'altro ieri Lotti, c'ha da sistema' uno, non gliela fa' a sistemarlo perché Massimo Bruno gli ha risposto io parlo con il Pd siete troppi, e quindi parlo solamente con il segretario nazionale. Per farti capire che Bruno parla con tutti, con noi si è instaurato un bel rapporto».

Nel capitolo raccomandazioni alcune intercettazioni descriverebbero un presunto modus operandi. Pileri dice di aver consegnato nel corso di una cena a Giacchetti un elenco di dirigenti Anas da ricollocare: «Io ho sempre fatto la lista...». La «capacità di penetrazione sui dirigenti» per la Procura «è confermata» anche da conversazioni come quella in cui Pileri rivendica il merito di un appalto a un'impresa: «L'accordo quadro in Umbria da 16 milioni di galleria non è arrivato per grazia ricevuta, è stato fatto un lavoro».

E rispetto a un imprenditore che tergiversa nei pagamenti alla Inver, dice: «Ah, non sei rimasto soddisfatto? Ma quel milione e 200mila euro che ti ho sbloccato io di quella galleria a Perugia che sennò in quell'accordo quadro non ti facevano toccare palla?».

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