Politica

Dall'odio all'invidia, contrordine compagni

Il discorso di Giorgia Meloni ha deluso, anzi gettato fortissimamente nello sgomento, una parte politica

Dall'odio all'invidia, contrordine compagni

Il discorso di Giorgia Meloni ha deluso, anzi gettato fortissimamente nello sgomento, una parte politica. L'opposizione, ovviamente. Non perché non condividano le volontà programmatiche della leader di Fdi - questo lo diamo per scontato - ma perché è stata troppo brava. Perché - come ha scritto con adamantina onestà intellettuale Concita De Gregorio - la vorrebbero loro una così, a sinistra. L'hanno sempre sognata e se la sognano ancora. Speravano che uscisse da quelle prigioni-incubatrici che sono le quote rosa, ma i leader non nascono in laboratorio. E ora domina lo sbigottimento. La sorpresa. Come se Giorgia Meloni fosse piovuta dal cielo come un acquazzone improvviso e non facesse politica da una ventina di anni. Eppure, prima di diventare la prima donna presidente del Consiglio della storia della Repubblica, ha ricoperto il ruolo di vicepresidente della Camera e di ministro della Gioventù. Non era esattamente una sconosciuta. Però per la sinistra era comunque una invisibile, come ha detto lei due giorni fa alla Camera, era un underdog. Fino a quando non hanno dovuto fare inevitabilmente i conti con il suo talento politico.

Si aspettavano una barbara in camicia nera, una esaltata che disconosce l'italiano, biascica in romanesco e sciorina un pantheon sgangherato raccattato dalle periferie intellettuali della destra più minoritaria. Si aspettavano, dunque, quello che loro da mesi profetizzavano: l'avvento delle squadracce nere nel centesimo anniversario della marcia su Roma. Si aspettavano, insomma, l'arrivo del loro pregiudizio. E invece si sono trovati davanti una donna di giudizio. Una politica che negli anni ha studiato e ha fatto un discorso da statista: certamente identitario, ma senza essere divisivo. Femminile al punto giusto, rivendicando la storicità della sua nomina e citando le donne che hanno permesso la rottura del tanto citato «tetto di cristallo». Comprese quelle di sinistra. Senza lasciare nessun adito alle stupide e anacronistiche speculazioni storiche sulla provenienza di Fratelli d'Italia. E così, la sinistra, è passata direttamente dall'odio all'invidia. Si prevedono infinite sedute di autoanalisi collettiva sul perché la Meloni è nata a destra e non a sinistra.

Si prevede un uso massiccio di Maalox.

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