Cronache

Il Darwin ritrovato

I taccuini di appunti sono alla base della teoria evoluzionista. Erano scomparsi 22 anni fa. Un anonimo li ha spediti a Cambridge. "Uno dei più straordinari documenti della scienza"

Il Darwin ritrovato

Due taccuini dalla copertina rigida in pelle che si aprono in verticale. Sulle pagine ingiallite, gli appunti e i disegni sono un tesoro. Roba da strofinarsi gli occhi senza riuscire a credere in ciò che si vede. Ed è stata proprio questa la reazione che ha avuto la dottoressa Jessica Gardner, bibliotecaria dell'Università di Cambridge, vedendosi recapitare, in un pacchetto regalo rosa, i due quaderni «rubati» (che erano stati visti l'ultima volta ventidue anni prima) e scritti da Charles Darwin in persona. I piccoli libri (riconsegnati nella loro scatola originale e avvolti da pellicola trasparente) valgono molti milioni di sterline e includono lo schizzo dell'«albero della vita» dello scienziato.

I blocchi per appunti risalgono alla fine del 1830 dopo il ritorno di Darwin dalle Isole Galapagos. In una pagina, ha disegnato lo schizzo di un albero spinoso, che ha contribuito a ispirare la sua teoria dell'evoluzione e che oltre vent'anni dopo sarebbe diventato una teoria centrale nel suo lavoro sull'origine delle specie. Quindici mesi fa, la BBC aveva denunciato la loro scomparsa e rivolto un appello mondiale affinché i preziosi taccuini venissero restituiti. Ora sono stati misteriosamente riconsegnati, in forma anonima, alla Facoltà, accompagnati da un biglietto: «Bibliotecaria, Buona Pasqua. X». La sparizione era emersa dopo «una richiesta interna» alla biblioteca di rimuoverli dalla cassaforte per essere fotografati. Inizialmente, i bibliotecari pensavano che fossero stati rimessi nel posto sbagliato (la biblioteca di Cambridge contiene più di 10 milioni di libri, mappe e manoscritti). Ma nonostante varie ricerche, i quaderni non sono mai saltati fuori e la dottoressa Gardner ha concluso che erano stati rubati. Ha quindi avvisato la polizia e ha informato l'Interpol. Ora il ritorno. «Mi sento gioiosa», ha detto la dottoressa Gardner in una rumba di sorrisi durante l'intervista per il ritrovamento. «Stavo tremando», ha detto, raccontando della sua reazione nel vedere la borsa e il suo contenuto, per la prima volta, lo scorso 9 marzo.

«Ma ero anche cauta perché fino a quando non siamo riusciti a scartarli, non si poteva essere sicuri al 100%». Per cinque «strazianti» giorni, infatti, la polizia aveva impedito l'apertura e l'autenticazione del pacco.

La Gardner passa dai sorrisi alle lacrime di commozione mentre confessa che era convinta di non riuscire a rivedere i quaderni prima della fine della sua vita. «Ho pensato che ci sarebbero voluti anni. Il mio senso di sollievo per il ritorno dei quaderni è quasi impossibile da esprimere adeguatamente. Ho avuto il cuore spezzato nell'apprendere della loro perdita e adesso la mia gioia per il loro ritorno è immensa. Oltretutto sono in condizioni perfette».

Mentre Jim Secord, professore emerito di Storia e Filosofia della Scienza all'Università di Cambridge, spiega a proposito dei libretti ritrovati: «La teoria della selezione naturale e dell'evoluzione è la teoria più importante nelle scienze ambientali della vita e della terra e questi sono i quaderni in cui tale teoria è stata messa insieme. Sono alcuni dei documenti più notevoli di tutta la storia della scienza». Il professor Secord è stato uno dei numerosi accademici ed esperti che hanno esaminato i manoscritti e hanno concluso che erano autentici. «Darwin usava diversi tipi di inchiostro nei quaderni. Ad esempio, sulla famosa pagina dell'albero della vita, c'è sia un inchiostro marrone che un inchiostro grigio. Ed è difficile contraffare una cosa del genere. Inoltre anche il tipo di carta è quello usato dallo scienziato.

Questi sono i piccoli segni rivelatori di autenticità».

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