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Ddl Cirinnà e il tweet di Formigoni che fa infuriare il web

Il Pd e il mondo lgbt se la prende con il senatore alfaniano che su Twitter aveva scritto: "Odore della sconfitta su Cirinnà sta provocando crisi isteriche gravi su gay, lesbiche, bi-transessuali e checche varie. Non è bello, poverini"

Ddl Cirinnà e il tweet di Formigoni che fa infuriare il web

"Odore della sconfitta su Cirinnà sta provocando crisi isteriche gravi su gay, lesbiche, bi-transessuali e checche varie. Non è bello, poverini". È questo il tweet scritto dal senatore alfaniano Roberto Formigoni dopo l'annuncio da parte di Beppe Grillo di lasciare libertà di voto ai senatori pentastellati. Tweet che ha scatenato le ire del mondo lgbt e soprattutto dei parlamentari Pd.

ll vicesegretario del Pd Lorenzo Guerini lo ha definito un tweet indecente e ha scritto che Formigoni dovrebbe vergognarsi. La senatrice Magda Zanoni ha risposto: "Alcuni non perdono proprio mai occasione per stare in silenzio. Vedremo come finirà. Formigoni stai sereno". L'ex deputata dem Paola Concia, lesbica e attivista dei diritti degli omosessuali, è andata sul filosofico: "Il tuo inconscio ti rende sublime" mentre Ivan Scalfarotto, sottosegretario alle Riforme, ha scritto:"Isterico è questo tuo tweet". Secondo la deputata Pd Alessia Rotta:"Bisognerebbe vergognarsi delle proprie parole a maggior ragione quando si ricopre la carica di senatore". Il messaggio è stato preso di mira anche dagli utenti di Twitter e Facebook che hanno definito lo stesso Formigoni una "checca" e che si sono lanciati in varie illazioni sulla presunta omosessualità. Anche Luca Telese, giornalista e conduttore di "Matrix", si è accoda all'hashtag #megliochecchecherepresse.

Subissato dalle critiche, Formigoni ha chiesto di "non di essere distorto, stravolto, strumentalizzato" e ha precisato: "Nel mio tweet di ieri sera non ho insultato nessuno, mi sono limitato a constatare che alcune persone gay, lesbiche ecc... stanno avendo crisi isteriche. Il testo è inequivocabile, si tratta di alcune specifiche persone (a me note) e non di una annotazione generale rivolta a "erga omnes". "Del resto - conclude il senatore alfaniano - la lingua italiana è precisa: in italiano, l'assenza dell'articolo determinativo indica chiaramente che si tratta di casi specifici. Se avessi voluto offendere un intera categoria di persone avrei usato l'articolo determinativo: i gay, le lesbiche ecc..

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