
Il "cacicco" Vincenzo De Luca da un lato, il "giudice" del campo largo Giuseppe Conte dall'altro. Per Elly Schlein le prossime elezioni regionali sono già un risiko. E il fronte più caldo è la Campania. Con la segretaria del Pd alle prese con le manovre del governatore uscente, che potrebbe chiedere di blindare il figlio deputato Piero in cambio del sì alla candidatura a presidente di Roberto Fico. De Luca, dopo l'incontro del 21 luglio scorso con Schlein e Giuseppe Conte, continua a tenere alta la tensione. "Qui la situazione è esplosiva per diverse ragioni, dalle scelte che si faranno può dipendere anche l'assetto futuro del centrosinistra a livello nazionale", riferisce a Il Giornale una fonte del centrosinistra campano. Il presidente della Regione, al momento, sta giocando su due tavoli. E c'è chi sospetta che stia alzando la posta con il Nazareno per blindare la posizione del figlio Piero. Ed ecco l'aut aut, di cui si vocifera tra i parlamentari del fronte progressista. De Luca, è il ragionamento che viene riportato, potrebbe dare il via libera all'appoggio a Fico in cambio della segreteria regionale del Pd per l'erede. Compresa nel pacchetto, ci sarebbe anche una ricandidatura blindata per De Luca junior alle prossime elezioni politiche. In questo modo, il vulcanico governatore, si assicurerebbe un contraltare al sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, considerato come il suo vero rivale politico, nonché stratega dietro l'operazione della candidatura di Fico in Regione Campania. Una figura in ascesa, quella del primo cittadino partenopeo, all'interno delle dinamiche barocche del campo largo. Tanto che c'è chi si spinge a indicarlo come potenziale candidato premier, federatore in pectore della coalizione alternativa al centrodestra di Giorgia Meloni.
Nel frattempo De Luca, che incontrerà domani i consiglieri regionali della sua area politica, si tiene aperta anche la porta della presentazione di una sua lista civica, autonoma tra i due poli, ma sicuramente in grado di mettere seriamente i bastoni tra le ruote alla corsa di Fico. Oppure una terza ipotesi: una discesa in campo del governatore come candidato consigliere in una liste civica deluchiana in appoggio al fronte giallorosso. In ogni caso, il nodo verrà sciolto subito dopo la pausa estiva.
Ma Schlein non è solo un "ostaggio" politico di De Luca. La vicenda delle Marche, con il via libera con riserva concesso da Conte all'indagato Matteo Ricci, è la cartina di tornasole della debolezza della segretaria. Il leader del M5s, che si è tirato fuori da "un'alleanza organica" con i dem, tesse la tela del campo largo e poi la disfa a piacimento. E, così, ora il Pd è appeso a Conte in Toscana. Con l'ex premier che non scioglie la riserva sul sostegno al bis di Eugenio Giani.
Nel frattempo, il presidente del M5s ha detto sì ad Antonio Decaro in Puglia. Ma proprio lì Schlein deve fare i conti con l'ostruzionismo del candidato designato nei confronti della corsa in Consiglio nelle liste del centrosinistra di Michele Emiliano e Nichi Vendola. Come se non bastasse, al risiko si è aggiunta la Calabria, dove si andrà probabilmente al voto in autunno. Qui, di nuovo, Conte non nasconde le sue ambizioni e punta a un altro candidato del M5s. Circolano i nomi delle deputate Vittoria Baldino e Anna Laura Orrico e della loro ex collega a Montecitorio Elisa Scutellà.
In pista anche l'europarlamentare Pasquale Tridico, docente e "padre" del Reddito di cittadinanza. "Può unire la coalizione", è il mantra stellato, ma l'interessato tentenna. I dem, invece, proveranno a lanciare il senatore Nicola Irto. A sinistra è sfida all'ultimo candidato.