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"Demichelis, foto erotiche e avvocatura come fiction"

In cinquanta pagine il Consiglio di disciplina spiega le motivazioni della sospensione

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Cinquanta pagine fitte fitte di motivazioni. Il Consiglio distrettuale di disciplina dell'Ordine di Torino ha messo nero su bianco le ragioni che hanno portato alla sospensione per 15 mesi dalla professione l'avvocato Alessandra Demichelis.

La donna nel gennaio dello scorso anno diete vita a una pagina Instagram «Dc Legalshow» che fece discutere molto per i video e le foto sexy, nelle quali la vita da avvocato in toga si alternava a quella più glamour. Per il Consiglio, la condotta di Demichelis non sarebbe adeguata ai principi di «serietà e sobrietà» ai quali dovrebbe ispirarsi l'esercizio della professione. «Lo show non si addice alla professione legale e neppure è una fiction, come la serie tv americana Suits, cui l'avvocato pare essersi ispirata e alcune immagini pubblicate sarebbero semmai appropriate per un format di taglio erotico» hanno rilevato i cinque giudici del collegio. Per loro l'avvocatessa con quegli scatti avrebbe cercato in qualche modo di calamitare clienti con «tecniche non lecite per farsi conoscere e per ricavare notorietà». Avrebbe compromesso «l'immagine della professione forense» con un «comportamento complessivo particolarmente sprezzante, gravissimamente irrispettoso delle istituzioni forensi».

Inizialmente era accompagnata sulla pagina Instagram da un'altra collega, che poi si è defilata. «Sono apparse esclusivamente immagini delle due avvocate inizialmente all'insegna di eleganza ricercata e lussuosa, onde fornire al pubblico immagini di professioniste di elevato successo, accattivando il pubblico social con l'esposizione di due belle donne, raffinatamente abbigliate e agghindate e sempre accompagnate da accessori di lusso in bella mostra e non in posizioni naturali, in un misto di pubblicità occulta (ai marchi) e/o autoreferenzialità del lusso» si legge nelle motivazioni. «Poi si è virato verso immagini del tempo libero atte a destare attrazione fisica, con esposizione del corpo delle due professioniste», proseguono i cinque.

Tre le foto che non sono piaciute, in particolare ce ne sarebbe una «inginocchiata sotto la scrivania dell'attuale collega di studio, seduto a gambe aperte» e una della Demichelis «in bagno, in nudo quasi integrale».

Sarebbe anche stata svilita la toga, «simbolo in qualche misura, laicamente, sacrale per l'avvocatura» con una foto della toga ai fianchi e con la schiena nuda.

«All'apice della gravità deontologica», rileva il Consiglio di disciplina, che l'ha sospesa per 15 mesi.

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