
Era "solo" il 1997 quando Geri Halliwell, la Ginger Spice, fasciata in un abito Union Jack apparve sul palco del Brit Awards rendendolo il simbolo del Girl Power, scatenando l'orgoglio d'appartenenza inglese e consegnando alla storia la mise più celebre della musica pop. In meno di trent'anni, la bandiera dell'Uk è diventata uno straccetto da sventolare con parsimonia e non certo da mettersi addosso. Quanto poco è bastato per azzoppare il senso nazionale trasformandolo in vergogna colonialista... Ieri è dovuto intervenire il governo britannico per difendere la dodicenne espulsa dalla scuola secondaria del Warwickshire, vicino a Birmingham, che aveva scelto di indossare un vestito di paillettes raffigurante appunto la Union Jack nel giorno della celebrazione delle Culture. Bionda, minuta, inglesissima e ignara, in quel tubino rosso, bianco e blu ha pensato di interpretare il suo Paese nel modo più patriottico possibile e nel suo discorso, se solo glielo avessero lasciato fare, non avrebbe tralasciato di menzionare altri "must" britannici come ad esempio il tè, il fish and chips, il senso dell'umorismo. Ma i docenti dell'istituto l'hanno interdetta dai festeggiamenti, hanno convocato i suoi genitori e l'hanno rispedita a casa con una sospensione. Perché, a loro dire, "erano altre le culture da celebrare in quel momento", mentre lei (la dodicenne) "può celebrare il fatto di essere inglese ogni giorno". Evidentemente è questa la deriva quando si increspa la cultura woke. Si prende gusto a giocare agli inclusivi, si diventa ottusi, si passa a sfrangiare la bandiera e poi si inizia a fare a brandelli tutto il resto, buonsenso compreso. Peccato che indietro è sempre il posto da cui si viene, anche quando si ha l'ansia di sembrare illuminati correndo avanti alla cieca. Spronati da qualche buona causa che ci è saltata in groppa e spediti in giro, senza direzione.
Il governo è intervenuto, la scuola si è scusata con la ragazzina ma intanto lei è stata sospesa come studentessa e come inglese, ed essere espulse due volte fa male alle ossa. "Stay Woke" è il celebre slogan. Ma che sollievo se ogni tanto gli imbecilli prendessero sonno.