Destra, sinistra e grillini: il discorso fa contenti tutti

Dai marò da riportare a casa all'elogio dei cooperanti, le parole del capo dello Stato sono un saggio di equilibrismo

Destra, sinistra e grillini: il discorso fa contenti tutti

Il «sincero ringraziamento» alle Forze Armate (palpiti a destra), ma «un pensiero» anche ai «cooperanti in zone spesso rischiose» (emozioni a sinistra, specie nella vicina Boldrini), ma un grazie anche ai «tanti giovani parlamentari» e alla loro «indignazione» (battiti tra i Cinque stelle). Da arbitro, un'immagine che trova «efficace», Mattarella dosa col bilancino i richiami ai temi cari al centrosinistra (persino alle sue diverse anime), al centrodestra, e anche al M5S, seconda forza parlamentare. Una carezza per tutti. Un discorso omnibus , perfetto per non dispiacere a nessuno ed essere gradito ai suoi grandi elettori (e non solo), che si spellano le mani a forza di applaudirlo. Basta poco per far sciogliere persino i Cinque stelle, che non l'hanno votato, con Grillo che l'ha accusato di nefandezze sul blog («Mattarella e l'uranio impoverito»).

E invece, quando il presidente cita «il pluralismo dell'informazione presidio di democrazia», al grillino Fico, che presiede la Vigilanza, si inumidiscono gli occhi. Altre bandiere gli M5S trovano nel messaggio di Mattarella: «La lotta alla mafia e quella alla corruzione sono priorità assolute», e poi il richiamo alla «legalità». Applausi dai grillini, che si sentono omaggiati. Ancor di più in questo passaggio: «I giovani parlamentari portano in queste aule le speranze e le attese dei propri coetanei. Rappresentano anche, con la capacità di critica, e persino di indignazione, la voglia di cambiare». E chi, più del M5S, si indigna? Così, da anti-Mattarella, il movimento di Grillo e Casaleggio (assenti) si scopre mattarelliano (ma Napolitano avverte: «Il M5S all'inizio con me è stato ossequioso, poi gli ha girato in un altro modo...»).

Per l'ala sinistra dell'emiciclo è una trepidazione continua, più volte al Pd e Sel fischiano le orecchie, tutti a caccia di segnali da leggere come medaglie per sé e moniti per gli avversari. Come quando Mattarella impegna tutti a «incoraggiare l'azione determinata della magistratura» (sentito, berlusconiani?), o spiega «che in queste aule non si è espressione di interessi particolari ma si è al servizio del Paese» (ri-sentito, forzisti?), o che «garantire la Costituzione significa ricordare la Resistenza» (capito, ex missini?), mentre un «pensiero di amicizia» va «alle numerose comunità straniere presenti nel nostro Paese» (sentito, leghisti?). Messaggi interpretati a misura di corrente interna, per cui la sinistra Pd e l'area Sel si entusiasmano col Mattarella che esorta a «ripudiare la guerra e promuovere la pace», mentre la maggioranza renziana si vede riflessa nel Mattarella che loda l'«ampia e incisiva riforma della seconda parte della Costituzione, con l'obiettivo di rendere più adeguata la nostra democrazia», la riforma del Senato aborrita dalla sinistra Pd. La legge elettorale, terreno di una guerra civile nel centrosinistra, viene invece saggiamente toccata solo di sfuggita.

E il centrodestra? Non è dimenticato nel discorso urbi et orbi del neopresidente (c'è dentro anche tutta la società civile, gli studenti, i malati, il Papa, le Regioni, il municipio, l'ecologia, i musei, i disoccupati, gli anziani, i bambini...). Per la sensibilità dell'altra parte dell'emiciclo, ecco l'impegno «a dispiegare il massimo impegno affinché la delicata vicenda dei due nostri fucilieri di Marina, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, trovi al più presto una conclusione positiva, con il loro definitivo ritorno in Patria» (applausi). C'è il pensiero agli immigrati, ma anche «il saluto affettuoso ai connazionali nel mondo», vecchia battaglia della destra italiana (la legge sul voto degli italiani all'estero porta la firma di Mirko Tremaglia). La maggioranza del centrodestra non ha votato Mattarella, ma lui promette: «L'arbitro deve essere - e sarà - imparziale» (applausi). E poi il pensiero «alle imprese, piccole medie e grandi che, tra rilevanti difficoltà, trovano il coraggio di continuare a innovare e a competere sui mercati internazionali». Carezze per tutti, (quasi) tutti contenti, applausi scroscianti.

Gli applausi ricevuti dal discorso di Mattarella, oltre a diverse standing ovation: l'ultimo, il più lungo, è durato tre minuti

La durata del discorso del presidente della Repubblica Sergio Mattarella alle Camere riunite in seduta comune

Le persone citate da

Mattarella nel suo discorso. Il nome del predecessore Giorgio Napolitano è stato evocato tre volte

I caffè serviti ieri alla buvette di Montecitorio oltre a 100 cappuccini, 300 spremute d'arancia, 200 tra cornetti e pasticcini

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