Cronache

Deve 1 centesimo all'Inps. Azienda a rischio crac

Negato il Durc a una società. E l'ente corre ai ripari solo a scandalo esploso

Deve 1 centesimo all'Inps. Azienda a rischio crac

Altro che Piano di resilienza e ripartenza, all'Italia servirebbero meno burocrati. Un imprenditore rischia di perdere tutto per un centesimo. No, non è una metafora ma un foglio di carta bollata dell'Inps, che nei giorni scorsi ha negato a un imprenditore la possibilità di partecipare a gare, appalti e bandi. In gergo si chiama Durc, Documento unico di regolarità contributiva. A parte che bisognerebbe trovare i geni che partoriscono questi orribili acronimi e mandarli ai giardinetti, il Durc dice allo Stato se sei in regola con i tuoi contributi Inps. A volte lo stesso Stato non lo è, ma questo è un altro discorso. Un'impresa calabrese non lo era. Per un centesimo. 0,1 euro. Diciannove delle vecchie lire, due caramelle. Una doccia fredda, perché il Durc negativo, come scandirebbe Nanni Moretti, significa niente formazione 4.0, niente fondi per le cosiddette «nuove competenze».

A denunciare la stortura è stato il commercialista calabrese Natalino Algieri, che per ragioni di privacy non vuole rivelare il nome dell'impresa: «L'azienda non può regolarizzare la posizione perché il sistema non accetta pagamenti inferiori a 1,03 euro e la cifra di 1 centesimo non collima con quanto dovuto». Oltre al danno, la beffa. Già, perché secondo Algieri «il documento non fornisce spiegazioni sull'irregolarità eventualmente commessa, non spiega come sanare e non reca né firme né nomi del funzionario che l'ha redatto, impedendo così di fatto all'impresa di regolarizzare al più presto la sua posizione». Ad Algieri replica la stessa Inps. «La dicitura recita omessa e/o incompleta presentazione delle denunce obbligatorie mensili o periodiche e/o per denunce che presentano dati incongruenti». Insomma, noi abbiamo ragione...

In serata Antonio Gigliotti del Centro Studi Fiscal Focus, allertato dal collega calabrese, ha fatto sapere che in realtà l'Inps regionale avrebbe «prontamente risposto alla sollecitazione del collega, so che sta lavorando per risolvere al più presto la questione». Il deputato di Fdi Galeazzo Bignami spara a zero contro il presidente dell'ente previdenziale Pasquale Tridico, di area M5s, già nella bufera per gli aiuti Covid arrivati tardi e col contagocce, e annuncia un'interrogazione parlamentare sulla vicenda: «Io prenderei il signor Tridico, lo farei lavorare 6 mesi con partita iva, e ammesso che non fallisca dopo 3 giorni viste le sue capacità, forse capirebbe che cosa significa avere a che fare con una burocrazia cieca e inetta. Ma visto che lui non camperà mai con quel che produce, la cosa migliore è licenziarlo. Subito».

Il poeta americano Robert Frost aveva ipotizzato due possibili finali per il mondo: il ghiaccio o il fuoco.

Il più prosaico Frank Zappa diede alla Terra altre due altre possibilità: la nostalgia e la burocrazia.

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