
Non accettava l'omosessualità della figlia, argomento che era stato al centro di precedenti violente discussioni in famiglia che avevano reso la situazione insostenibile. Finché quell'escalation di violenza è culminata in un episodio drammatico di fronte all'abitazione della ragazza, nella zona di Santa Chiara, nel centro storico di Napoli, culminato con l'arresto dell'uomo, un 51enne incapace di accettare l'orientamento sessuale della figlia.
Aveva già dato prova della sua aggressività andando nel bar dove la giovane di 24 anni lavorava come cameriera urlandole davanti a clienti e colleghi che doveva "cambiare cognome". Dopo la sfuriata in pubblico, che aveva scosso i presenti, se n'era andato. Ma non si era arreso, anzi. Dopo qualche ora, infatti, l'uomo è tornato all'attacco più deciso che mai. Questa volta si è presentato davanti alla casa dove la figlia vive con la mamma, nel centro della città. Ha iniziato a colpire con pugni e colpi alla porta, urlando una serie di minacce se non lo avessero fatto entrare nell'appartamento. Mamma e figlia naturalmente si sono ben guardate dall'aprire la porta, temendo la reazione violenta del 51enne, e hanno allertato i carabinieri. La centrale operativa ha girato la chiamata ai militari della compagnia Centro impegnati nelle strade del centro storico e dei baretti di Chiaia per i controlli della movida, che sono intervenuti immediatamente, proprio mentre l'uomo stava tentando di sfondare la porta di ingresso della casa dove le due donne si erano barricate.
Anche davanti ai carabinieri il 51enne ha continuato a minacciare di morte la ragazza. Avendo accertato che non era la prima volta che la famiglia viveva momenti di violenza verbale e fisica, i militari hanno proceduto al suo arresto. L'uomo ora dovrà rispondere di stalking e maltrattamenti in famiglia.
Una vicenda analoga a quella avvenuta solo pochi mesi fa ad Ercolano, dove una coppia di coniugi di 47 e 43 anni è stata arrestata con l'accusa di sequestro di persona e maltrattamenti in famiglia. Non accettando l'orientamento sessuale della figlia di 19 anni, legata ad una compagna ventenne che aveva avviato un processo di transizione di genere, avevano chiuso in casa la ragazza.
Era stata la fidanzata della figlia diciannovenne della coppia a denunciare le violenze subite per la relazione sentimentale. Altra drammatica vicenda quella di un ragazzino di 16 anni del quartiere napoletano di Poggioreale pestato dal padre a colpi di chiave inglese perché gay.