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Diciotti, la Giunta vota per il no al processo

Arriva il primo no a procedere per il ministro dell'Interno. Sceneggiata dei senatori del Pd che contestano i 5S: "Vergogna, decide Casaleggio"

Diciotti, la Giunta vota per il no al processo

La Giunta per le Immunità ha deciso. E con 16 no e 6 sì nega il processo per Matteo Salvini, accusato di sequestro di persona per aver impedito la scorsa estate lo sbarco di alcuni migranti a bordo della nave Diciotti, rimasta per giorni al largo delle coste di Catania.

Una riunione durata circa un paio d'ore, come promesso dal presidente e relatore Maurizio Gasparri, che ha chiesto di dire no alla richiesta del tribunale dei ministri di Catania di procedere nei confronti del vicepremier e ministro dell'Interno. Sul tema dovrà comunque esprimersi l'Aula del Senato entro 30 giorni.

Un primo no era arrivato ieri sera dalla base del Movimento 5 Stelle, che ha espresso la propria preferenza attraverso la piattaforma Rousseau. Un voto non vincolante, ovviamente, ma che determina l'orientamento dei senatori grillini. E che ha reso quasi scontato il "no" di oggi, dal momento che anche Forza Italia, Fratelli d'Italia e Lega avevano da tempo annunciato di voler respingere la richiesta dei magistrati siciliani. Su 23 membri della Giunta, quindi, a favore del processo si sono espressi solo i quattro rappresentanti del Partito democratico, il senatore di Leu Pietro Grasso e l'ex 5 Stelle Gregorio De Falco. Assente invece la vicepresidente Giulia D'Angelo (M5S) che stanotte ha dato alla luce una bimba.

E proprio il Partito democratico ha inscenato una protesta fuori da Sant'Ivo alla Sapienza, sede della Giunta. I senatori dem si sono presentati mostrando cartelli con scritto "Vergogna", "La chiamavano onestà" e "Decide Casaleggio" e sono pronti ad applaudire ironicamente i colleghi del Movimento 5 Stelle, storicamente contrari alle immunità parlamentari.

Duro scontro con il senatore grillino Mario Michele Giarrusso: "Onestà onestà onesta", hanno gridato gli esponenti dem. A quel punto il senatore 5S ha risposto facendo il gesto delle manette e ai cronisti che gli chiedevano di replicare alla protesta ha risposto: "Sono quelli che hanno i parenti arrestati".

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