Una «catastrofe», un «momento doloroso, difficile da guardare». La performance di Joe Biden nel primo duello televisivo contro Donald Trump è andata molto male, e se l'obiettivo principale del presidente americano era dissipare i dubbi sul fatto di essere inadeguato per guidare il Paese per altri quattro anni, è avvenuto proprio l'opposto. Secondo un sondaggio della Cnn poco dopo il dibattito, per il 67 per cento dei telespettatori ha vinto Trump, contro il 33 che invece ritiene abbia prevalso Biden.
Una sentenza confermata unanimemente, pur se con sfumature diverse, dai media e dagli analisti americani. Voce debole e roca, balbuzie più frequenti del solito, frasi confuse o ripetute meccanicamente, sguardo nel vuoto, l'81enne inquilino della Casa Bianca ha aumentato i timori sulla sua acutezza mentale. Biden è partito subito male, recuperando un po' solo nella seconda parte, troppo tardi. I due avversari si sono scontrati duramente - accusandosi reciprocamente di mentire - su economia, immigrazione, clima e aborto. Biden ha vantato i suoi successi dopo il «caos» lasciato dal predecessore, accusandolo di aver favorito i ricchi con i suoi tagli fiscali facendo crescere il deficit. E lo ha accusato personalmente definendolo «un perdente e un idiota», ma anche un «criminale condannato», accusandolo di aver tradito la moglie incinta con una pornostar. Tanto che c'è chi sostiene sia riuscito nell'arduo compito di far apparire Trump «presidenziale».
«Abbiamo un problema», rivela una fonte del partito democratico alla Cnn, mentre un'altra spiega che «c'è un senso di forte panico tra i dem» per la prestazione che rischia di affondarlo nei sondaggi e consegnare la Casa Bianca ai repubblicani. Ieri i massimi funzionari della campagna hanno incontrato i donatori ad Atlanta per cercare di capire che strada seguire, mentre si moltiplicano gli appelli a Biden a fare un passo indietro. «Joe Biden è un brav'uomo e un buon presidente. Deve ritirarsi dalla corsa», è il titolo dell'editoriale sul New York Times da Thomas L. Friedman, amico ed estimatore del comandante in capo, in cui invita la sua famiglia e il suo team a tentare di convincerlo a farsi da parte nell'interesse del Paese, spianando la strada ad una competizione «aperta» per la nomination. «Finora - scrive - ero stato pronto a dare a Biden il beneficio del dubbio, perché durante i momenti in cui mi sono confrontato con lui faccia a faccia l'ho trovato all'altezza del compito. Chiaramente non lo è più». «Vedere Biden così fa male, è doloroso», commenta da parte sua Van Jones, uno dei principali consiglieri dell'ex presidente Barack Obama. E lo speaker repubblicano della Camera, Mike Johnson, ipotizza il ricorso al 25° emendamento, che prevede la possibilità di rimuovere il presidente quando non sia più in grado di esercitare i suoi poteri.
La domanda ora è: riuscirà Biden a riprendersi dalla pessima prestazione, e convincere gli elettori a dimenticare ciò che hanno visto giovedì sera? Il tempo c'è, visto che alle elezioni mancano più di quattro mesi, normalmente un'eternità in politica. In questo caso, tuttavia, non si tratta semplicemente di cambiare strategia: la responsabilità principale ricade principalmente sulle spalle di Biden. È lui che deve dimostrare di avere la resistenza fisica e mentale per servire altri quattro anni. Ieri, a Raleigh, nel North Carolina, il presidente appariva decisamente più in forma di poche ore prima e ha fatto un'analisi lucida: «So che non sono giovane. Non sono come prima durante i dibattiti. Ma so come dire la verità, so fare questo lavoro e so come portare a termine le cose. E Trump è una minaccia per la democrazia». Di certo, come riferisce il Washington Post, Biden è orgoglioso e testardo, e crede di essere il più preparato per sconfiggere Trump, essendo l'unica persona ad averlo fatto prima.
Per ora il comandante in capo indica di non avere alcuna intenzione di farsi da parte: «Continuiamo così», ha detto ai suoi ad Atlanta. E la portavoce della sua campagna, Lauren Hitt, è stata ancora più chiara: «Naturalmente non si ritirerà».VRob
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