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Il discorso che unisce l'Italia e il Palazzo "Sono parole sante"

Applausi da sinistra e pure dal centrodestra. Entusiasmo sui social per l'invito a vaccinarsi

Il discorso che unisce l'Italia e il Palazzo "Sono parole sante"

Per gli italiani ormai abituati a liti politiche quotidiane, è come una rilassante sorpresa il consenso unanime intorno al discorso di fine anno del presidente della Repubblica, che riporta d'attualità valori come «responsabilità» e «coesione», perché «non è tempo di interessi di parte». Applaude non solo la sinistra, ma il centrodestra intero, da Berlusconi a Salvini a Meloni, e non sono discorsi di circostanza.

D'altra parte sono stati proprio gli italiani i primi a tributare gradimento a Sergio Mattarella: 15 milioni di spettatori, share del 65 per cento, secondo le prime valutazioni il discorso di fine anno più seguito dal 1986, cioè da quando sono iniziate le rivelazioni. Per non dire del boom di like sui social, sorprendente soprattutto davanti al deciso invito a vaccinarsi. Cuori e pollici non solo per il Quirinale ma anche per i supporter, come lo scrittore Andrea Scanzi che sulla foto del Presidente cita le parole di Mattarella sul «dovere di vaccinarsi» e sfiora i 20mila like.

La politica non è da meno. Ci sono Silvio Berlusconi («perfetta sintonia su ogni parola»), Matteo Salvini («parole sante»), Giorgia Meloni («facciamo nostro il suo appello»). Per non parlare di Luigi Di Maio: «Ci indica la via da percorrere». Inconsueto, soprattutto se si pensa a quando M5S ne voleva la messa in stato d'accusa. Ma sono altri tempi e oggi il ministro degli Esteri parla come Roberto Fico. «È tempo di ricostruire» la frase più citata.

Come e con chi ricostruire è più difficile da leggere nel discorso super partes di Mattarella. Soddisfatto il premier Giuseppe Conte: anche se né lui né il suo governo sono mai stati citati, Conte si lega alla frase «è tempo di costruttori» e si considera decisamente della partita.

Entusiasta il leader del Pd Nicola Zingaretti: «Un grande messaggio che chiama tutti alla responsabilità, al senso di comunità e all'impegno per la rinascita italiana insieme a un'Europa che sta cambiando». Seguendo l'invito di Mattarella alla «coesione» e al «non è tempo di interessi di parte», sono discorsi che fanno riecheggiare la collaborazione tra forze politiche diverse per il bene del Paese, o anche un governo di responsabilità che se ne faccia interprete.

Interessante, in questo senso, la perfetta sintonia di Berlusconi, che il 31 pomeriggio ha sentito il presidente russo Vladimir Putin per gli auguri ma anche per parlare di Ue e Russia. Il Cavaliere, come si sa, aveva rotto con Matteo Renzi proprio sull'elezione di Mattarella. Oggi Renzi («le parole del Presidente rappresentano totalmente lo spirito di un Paese ferito ma pronto a ripartire») è più asciutto del Cavaliere: «Siamo in perfetta sintonia con ogni parola del Capo dello Stato... Credo sia molto importante che abbia ribadito l'appello ad un'unità sostanziale della nazione e della sua classe dirigente, che non cancella le distinzioni di parte ma che le supera in nome della comune responsabilità».

Il consenso generale riporta d'attualità la rielezione al Colle.

Anche se Mattarella ufficialmente è contrario (lui stesso ha parlato del 2021 come ultimo anno di mandato), a molti piacerebbe che restasse ancora qualche tempo come garante di «coesione», per ricorrere al termine usato dal Presidente in tv.

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