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"Forse è colpa del reddito grillino...". Giorgetti ora non ci sta più

Il livello di disoccupazione in Italia è in parte alterato dal reddito di cittadinanza e da chi lo preferisce al lavoro: così Giancarlo Giorgetti a Como

"Forse è colpa del reddito grillino...". Giorgetti ora non ci sta più

Il reddito di cittadinanza, come dimostrato in più occasioni, è un freno alla ripresa del Paese. Al netto di chi si trova in reale difficoltà e lo considera esclusivamente uno strumento d'emergenza in attesa di trovare un nuovo lavoro, sono numerosi i percettori che preferiscono continuare a riceverlo piuttosto che lavorare. È su di loro che ha puntato il faro il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti prima di un incontro con le associazioni di categoria a Como insieme al candidato sindaco del centrodestra Giordano Molteni.

"Abbiamo la disoccupazione all'8-9%, guardando le statistiche il problema sembra non esistere. In alcuni settori onestamente non sembra che ci sia disoccupazione e se c'è è quella drogata dal reddito di cittadinanza", ha dichiarato il ministro. Il problema è senz'altro alla base, nella scelta di percepire il reddito di cittadinanza influisce anche il livello dei salari in Italia, che è tra i più bassi d'Europa, e questo "rende più conveniente in qualche caso starsene a casa, piuttosto che accettare posti di lavoro".

L'analisi di Giancarlo Giorgetti non è certo un unicum nel panorama italiano. Sono tanti ad avere dubbi sulla misura di sussistenza così come viene erogata ora. Solo pochi giorni fa, anche il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, partecipando al festival Internazionale dell'economia di Torino ha mosso qualche dubbio sul reddito di cittadinanza. Bisogna "capire quale sia la funzione" del reddito di cittadinanza, ha detto il governatore, tenendo presente che oggi su 3 milioni di percettori "solo un quarto sarebbe immediatamente occupabile".

Sicuramente, con la crisi economica in atto, "in questa fase di transizione ci sono fasce sociali deboli e se non te ne curi fai un danno grave" ma "dobbiamo capire qual è la funzione del reddito di cittadinanza. Sono 3 milioni le persone che ricevono il reddito che costa circa 9 miliardi all'anno".

Considerando che dei 3 milioni di percettori, un quarto potrebbe immediatamente rientrare nel mondo del lavoro, ma non ci entra, "c'è un lavoro a latere importante" da fare, ha concluso Ignazio Visco.

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