Dl Fisco, stop al condono: niente dichiarazione integrativa

Dal decreto esce la dichiarazione integrativa. Niente carcere per evasori. Saldo e stralcio per le cartelle. Ecco cosa cambia

Dl Fisco, stop al condono: niente dichiarazione integrativa

Il condono? È sparito dal Dl Fisco. L'ultimo vertice tra M5s e Lega con Salvini, Di Maio, Tria, Bonafede, Fraccaro e Conte ha portato ad cambiamento di rotta: scompare la dichiarazione integrativa e quindi sarà possibile regolarizzare solo quanto dichiarato. Ad annunciarlo sarebbero state fonti del Movimento Cinque Stelle. Ma la "cancellazione" del condono sarebbe stata confermata anche da fonti della Lega. "Restano tutte le misure della pace fiscale come la possibilità di spalmare in 5 anni il dovuto, la possibilità di uscire da ogni grado di giudizio del processo tributario pagando una piccola percentuale commisurata alla vittoria nei vari gradi di giudizio", sottolineano fonti del Carroccio, aggiungendo che ci sono oltre 400 mila processi pendenti. Tra le modifiche concordate, secondo quanto si apprende, c’è la possibilità di correggere gli errori formali nelle dichiarazioni dei redditi con 200 euro per ogni anno.

Previste, poi, la detassazione delle sigarette elettroniche, la reintroduzione del bonus bebè, tassazione dei money transfer pari all'1,5%. E sul decreto fiscale arriva anche un altro emendamento "per evitare la tassa sui metri quadrati di ombra degli ombrelloni presenti negli stabilimenti balneari". Infine verranno introdotti nuovi comntrolli sui conti correnti bancari.

La Guardia di Finanza infatti avrà la possibilità di consultare le banche date già in possesso dell'Agenzia delle Entrate che riguardano i saldi e i movimenti sui conti sia su base mensile che annuale. Infine non ci saranno inasprimenti per le norme che prevedono le pene per gli evasori: non andranno in carcere. Fonti M5s fanno sapere che la questione verrà poi affrontata in un disegno di legge ad hoc.

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