Cronache

Il docente odiatore appende la Meloni a testa in giù

Il ricercatore di Ca' Foscari scatta un selfie col libro della leader Fdi rovesciato. Il rettore si dissocia: "Chiarimenti"

Il docente odiatore appende la Meloni a testa in giù

Forse Simon Levis Sullam, docente universitario alla Ca' Foscari di Venezia, che ha postato una foto con il libro «Io sono Giorgia», a testa in giù, non conosce il detto «un bel tacer non fu mai scritto». Il professore si trovava all'interno di una libreria Feltrinelli quando ha deciso di farsi un selfie con la nuova pubblicazione della leader di Fratelli d'Italia, simbolicamente rovesciata con lo scopo di inneggiare a Piazzale Loreto.

«Nelle librerie Feltrinelli - ha scritto il professore - può capitare... via». E ancora: «Pazienza, è temporaneo, solo un po' di mal di testa».

La Meloni non ha tardato a dare la sua risposta: «Ma vi sembra normale che un docente universitario scherzi sui miei libri ribaltati per simulare il fatto che io venga appesa? Ecco a voi l'esempio di una delle tante «menti» che insegnano ai giovani il rispetto, la tolleranza, la libertà di pensiero e il confronto civile. Meno male che i cattivi seminatori di odio siamo noi di destra».

Già in passato un professore universitario, il 65enne Giovanni Gozzini, era stato sospeso dall'Università di Siena per insulti sessisti nei confronti della leader politica di centrodestra.

Sullam è invece un giovane ricercatore a tempo determinato, si legge sul suo curriculum, in Storia contemporanea al Dipartimento di Studi umanistici, nonché un facoltoso appartenente alla borghesia ebraica veneziana. Sul suo profilo Facebook pubblica saggi contro la persecuzione ebraica, ricordi della Shoah, mette post sul salvataggio dei migranti da parte delle Ong e poi scivola su una buccia di banana mostrandosi atroce nei confronti di chi ha un pensiero diverso dal suo.

Le reazioni a difesa della Meloni non sono ovviamente mancate. Per citarne alcune, il deputato Fdi Federico Mollicone ha chiarito: «Chiediamo immediati provvedimenti al ministro Messa. Presenteremo un question time».

Guido Crosetto ci va giù pesante: «È uno dei tanti che formano le menti dei giovani al rispetto, alla tolleranza, alla libertà di pensiero, al confronto civile. Come Montanari».

Il capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera, Francesco Lollobrigida sottolinea: «Sono questi i professori che dovrebbero formare i ragazzi, insegnando loro il rispetto, la tolleranza e la libertà di pensiero?».

La senatrice di Fratelli d'Italia, Daniela Santanchè tiene a dire: «Questo avviene spesso quando non si hanno argomenti validi o quando semplicemente si è intolleranti».

Anche il sottosegretario al Mef Claudio Durigon (Lega), esprime la sua «solidarietà a Giorgia Meloni». Ieri sera con una nota, la rettrice dell'Università Ca' Foscari Tiziana Lippiello, si è dissociata dal gesto del docente, «fermo restando - scrive - il valore irrinunciabile della libertà di espressione che ha rango costituzionale nel nostro Paese ed è ribadita nello statuto dell'Università». E prosegue: «Mi dispiace per quanto accaduto. Ho immediatamente chiesto chiarimenti al docente che ha rimosso il post. L'Ateneo si riserva di valutare tutti i passi necessari a fare chiarezza».

Quella di mettere i libri a testa in giù è una moda in certi ambienti radical chic. Nel 2019 toccò anche al volume «Io sono Matteo Salvini», censurato al Salone del libro di Torino. Il giornalista Andrea Scanzi ha dichiarato, qualche tempo fa, che «a destra si sentono inferiori perché a destra non c'è uno straccio di intellettuale da 300 anni».

Se gli intellettuali di sinistra sono questi, c'è poco di cui gioire.

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