È stata lei a pescare il bastoncino più corto dalla mano sinistra del destino infetto, tra tutti coloro, e saranno centinaia, che sono stati a contatto con Mattia, il paziente numero uno che da ieri è ricoverato non più all'ospedale di Codogno ma al San Matteo di Pavia. Lei che viveva da sola nel suo appartamento di Casalpusterlengo, a pochissimi chilometri da Codogno, e ci sono volute alcune ore prima che qualcuno la andasse a cercare. Trovandola morta.
Si chiamava Giovanna Carminati, aveva 77 anni, e passerà alla storia come la vittima numero due per coronavirus nel nostro Paese, la prima in Lombardia, la prima nella Wuhan italiana che è la Bassa Lodigiana. Anche se un tampone che le è stato applicato post mortem ha semplicemente accertato il fatto che l'anziana donna avesse contratto il virus. La morte in realtà è avvenuta per un infarto, a cui probabilmente ha aperto la porta lo stato di debilitazione in cui la donna si trovava in seguito all'azione sfiancante del Covid-19, la peste bubbonica del millennio. E poi la donna aveva parecchi problemi di salute, un quadro clinico complesso che l'ha resa facile preda di un nemico esotico e subdolo. Non è un caso che i primi due morti sono entrambi quasi ottantenni. Sarà l'autopsia a dirci di più.
Inizialmente non era chiaro come la donna avesse potuto finire nella rete del virus giunto dall'Hubei. Poi si è saputo che Giovanna era stata colpita da una polmonite e qualche giorno fa si era recata nel pronto soccorso dell'ospedale di Codogno nelle stesse ore in cui vi era transitato il «paziente uno». Ore in cui quei locali potrebbero avere ospitato un festino di contagi, che forse ancora non hanno presentato il conto totale. Ma non è tutto: la donna era anche la madre di un amico del «paziente uno» e quindi potrebbe essere stato il figlio a fare da vettore del coronavirus. In questo caso anche l'uomo potrebbe essere stato contagiato, magari cavandosela senza danni.
Ora l'abitazione di Casalpusterlengo dove viveva la donna è stata posta in isolamento. Il comune lodigiano, che già era stato inserito nella zona rossa in cui i cittadini sono invitati a stare a casa e i locali, i trasporti, il lavoro, le scuole sono sospesi fino a data da destinarsi, è un cimitero di speranze, un Carnevale che sembra Halloween.
Il sindaco, Elia Delmiglio, cerca di reagire alla depressione e sprona su Facebook i concittadini ad alzare la testa: «Forza Casale! Forza Codogno! Forza Castiglione! Forza Lodigiano!». Ce ne vorrà tanta di forza per uscire da questo tunnel medievale di paura che stagna come la nebbia su queste pianure placide.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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