Cronache

Dossier Gkn, Giorgetti gioca la carta Stellantis

Il ministero per salvare i 422 lavoratori pensa di coinvolgere il gruppo automobilistico

Dossier Gkn, Giorgetti gioca la carta Stellantis

Un'azione di convincimento da parte di Stellantis, tra i principali clienti di Gkn (solo questo gruppo automobilistico vale intorno all'80% delle forniture), se la multinazionale britannica non dovesse accettare il ricorso alla cassa integrazione per i 422 dipendenti sui quali incombe lo spettro del licenziamento. Il governo, attraverso il ministero dello Sviluppo economico (il dossier è nelle mani del ministro Giancarlo Giorgetti e del viceministro Alessandra Todde), ha inoltre chiesto a Gkn di nominare un advisor che si occupi della reindustrializzazione dell'area a Campi Bisenzio (Firenze). L'obiettivo dell'azienda sarebbe infatti di spostare la produzione sullo stabilimento di Brunico, in Trentino Alto-Adige, per poi seguire Stellantis nelle sue attività in Francia e Polonia.

Nel caso Gkn rimanesse ferma sulle proprie posizioni, ecco allora il governo giocare il jolly Stellantis. Questa ipotetica mossa, con il cliente Stellantis chiamato a scendere direttamente in campo per difendere l'occupazione di un'azienda non italiana che comunque fa parte dell'indotto, significherebbe un ulteriore importante segnale della sensibilità del gruppo italo-franco-tedesco-americano verso questo Paese e di un possibile rafforzamento dell'asse costruttivo con il governo. Quale tipo di pressione Stellantis possa fare su Gkn non è dato sapere. Tutto potrebbe ruotare sul convincere i britannici a evitare, visto l'atteggiamento iniziale di Gkn, anche incidenti «diplomatici».

L'approccio iniziale di Gkn, del resto, è stato durissimo, non volendo riconoscere il governo come interlocutore nelle discussione per scongiurare i 422 licenziamenti. Successivamente, la multinazionale si è ripresentata al tavolo con un atteggiamento diverso, grazie anche al lavoro di ricucitura da parte del Mise con il viceministro Todde.

L'ultimo incontro, mercoledì scorso, si è concluso con una sospensione e la promessa di una nuova convocazione delle parti con la richiesta del Mise a Gkn di procedere con 13 settimane di cassa integrazione allo scopo di dare tempo per la ricerca di una soluzione (garantire un futuro industriale all'area toscana).

Nella stessa riunione, il viceministro Todde ha anche ricordato come Gkn abbia preso più di 3 milioni di contributi pubblici negli ultimi anni, «e se si prendono i soldi dello Stato, non devono essere prese scelte unilaterali, senza coinvolgere per tempo le istituzioni».

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