«L'Europa e ancor più l'Eurozona si trovano davanti al momento della decisione». Consapevole delle sfide portate dalla globalizzazione, dai cambiamenti sociali, dall'ondata migratoria e dalle spinte protezionistiche che arrivano dagli Usa, Mario Draghi torna su uno dei tema centrali in un anno ricco di appuntamenti elettorali. Il presidente della Bce non ha dubbi: «Non possiamo restare dove siamo, con un'integrazione economica e l'unione bancaria ancora incomplete». Più aggregazione per diventare più forti, battere chi punta alla disgregazione dell'euro e chi pensa di risolvere tutto col protezionismo, quando invece il chiudersi verso gli altri ha «causato dei danni tra le due guerre mondiali» come peraltro avevano «giustamente capito» i padri fondatori dell'Unione europea. Di fronte alle domande poste dai cittadini, occorrono risposte «bilanciate: ci sono cose che devono cambiate in Europa ma ce sono altre di cui dobbiamo essere orgogliosi. L'integrazione europea deve trovare nuovo impeto, attraverso il rispetto delle regole della convergenza».
Dal punto di vista di Draghi, coloro che pensano di abbandonare l'euro per tornare alle monete nazionali e giocare quindi con la svalutazione commettono un terribile sbaglio. I numeri sono a loro sfavore, dice il numero uno della Bce citando le stime che parlano di un guadagno, in pil pro capite, del 12% dal 1980 rispetto a uno scenario di mancata integrazione. «Possiamo solo immaginare - sottolinea l'ex governatore di Bankitalia - come, senza l'euro, i mercati valutari avrebbero reagito agli choc che si sono susseguiti dal lancio della moneta unica: il crollo delle dotcom, la bancarotta della Lehman e la crisi del debito sovrano».
Se ci sono problemi, la risposta di Draghi è quella di rafforzare e migliorare quel «modello di apertura sostenibile e non di tornare indietro». Intanto, il Bollettino mensile della Bce ribadisce che l'inflazione non dà «segni convincenti di rialzo» e che, se sarà necessario, il piano di acquisto titoli potrà essere aumentato nella durata e nell'ammontare.
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