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E Biden lancia la sfida (con l'aiuto di Obama) "Riprendiamoci l'anima"

Chiusa la convention Dem. Il candidato: "Unirò l'America". Barack: "Donald vive in un reality"

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New York. Cala il sipario sulla convention democratica, con Joe Biden che lancia ufficialmente la sfida a Donald Trump. «Sono in corsa per sconfiggere Trump - un presidente incompetente che minaccia la nostra democrazia - unire l'America e restituirle la sua anima», è il messaggio che Biden lancia al termine di questo appuntamento elettorale dalle connotazioni surreali dettate dall'emergenza coronavirus. Parole che pronuncia durante il discorso di accettazione della nomination dell'Asinello all'indomani dell'incoronazione della sua vice, Kamala Harris.

Un discorso atteso da una vita, suggellata da quasi mezzo secolo di carriera politica iniziata quando, 29enne, fu eletto senatore del Delaware, incarico mantenuto per 36 anni prima di passare alla Casa Bianca come vice di Barack Obama. Sul palco la sua famiglia, a partire dall'aspirante first lady Jill: in caso di vittoria, inizierà il suo mandato a 78 anni, diventando il più anziano presidente della storia Usa. L'intervento di Biden chiude una kermesse concentrata in gran parte sugli attacchi all'attuale inquilino della Casa Bianca, a partire da quelli dell'ex coppia presidenziale. Michelle Obama ha aperto la convention sparando a zero sul tycoon, e l'ex presidente Barack ha proseguito sferrando il suo attacco personale più duro a Trump. Parlando dal Museo dell'American Revolution di Philadelphia, la città dove e' stata firmata la costituzione americana, ha detto: «Speravo che Trump potesse mostrare qualche interesse nel prendere sul serio la carica, che potesse arrivare a sentire il peso del ruolo e scoprire qualche riverenza per la democrazia affidata alle sue cure, ma non lo ha mai fatto». «Non ha mostrato alcun interesse nel mettersi al lavoro, nel trovare un terreno comune, nell'usare l'eccezionale potere del suo ufficio per aiutare qualcuno tranne se stesso e i suoi amici - ha proseguito -. Nessun interesse nel trattare la presidenza se non come un altro reality show». E «le conseguenze di questo fallimento sono gravi: 170 mila americani morti, milioni di posti di lavoro persi, la nostra orgogliosa reputazione nel mondo compromessa e le nostre istituzioni democratiche minacciate come mai prima. La posta in gioco ora è proprio la democrazia». Quindi, ha sollecitato a votare per il ticket Biden-Harris, che «ha la capacità di guidare il nostro paese fuori delle tenebre e ricostruirlo meglio».

«Quando sento questo e vedo l'orrore che ci ha lasciato, la stupidità degli accordi che ha concluso... guardate come è stato terribile, fino a che punto è si è dimostrato un presidente inefficace», è stata l'altrettanto dura replica di Trump alle parole del predecessore. «Perché si è rifiutato di appoggiare slow Joe fino alla fine? Perché ha cercato di convincerlo a non correre alla Casa Bianca?», ha twittato.

Nello stesso giorno dell'incoronazione di Biden, e mentre sulla passerella virtuale della convention dem salivano anche gli ex candidati alle primarie Cory Booker, Pete Buttigieg e Andrew Yang, oltre alla sindaca di Atlanta, Keisha Lance Bottoms, il Comandante in Capo era a fare campagna elettorale in Pennsylvania.

Per la precisione a due passi da Scranton, la città natale dell'ex vice presidente, ultima tappa di una settimana che lo ha portato anche in Minnesota, Wisconsin, Iowa e Arizona, tutti stati in bilico fondamentali per la conquista del secondo mandato.

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