Cronache

E Castellino urlò agli agenti: "Andiamo a prendere Landini"

La ricostruzione dell'assalto alla Cgil nelle carte dei pm. Il leader di Fn con altri 24 accusati di devastazione

E Castellino urlò agli agenti: "Andiamo a prendere Landini"

«Portateci da Landini o lo andiamo a prendere noi», urla Giuliano Castellino dopo aver sfondato il cordone di polizia. Mazze di ferro e bastoni: è il braccio armato dell'ala nera più violenta di sabato quella fermata e denunciata dai carabinieri del nucleo informativo, il reparto «politico» dell'Arma. Ventiquattro No Pass, fra i quali Roberto Fiore e Giuliano Castellino di FN, l'ex Nar Luigi Aronica, già in carcere, e Tatiana Ovidi, compagna di Castellino, denunciati dopo aver visionato i video che li riprendono mentre irrompono nella sede della Cigl e si scagliano contro le forze dell'ordine. Quasi tutti di Roma e di FN, 15 di questi 24 hanno dato l'assalto alla sede sindacale di corso Italia. Fra gli altri spicca il nome di un imprenditore ligure, Nicola Franzoni, fra i promotori del gruppo social «Marcia su Roma», accusato di aver partecipato attivamente alla guerriglia urbana. L'informativa dei carabinieri che indica i reati di corteo non autorizzato aggravato, adunata sediziosa in concorso, devastazione e saccheggio oltre a resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, è sul tavolo dei pm che indagano sugli scontri seguiti al sit-in di piazza del Popolo. Un personaggio chiave Franzoni, esponente del Fronte di Liberazione Popolare, il 30 maggio del 2020 si fa riprendere mentre orina davanti alla Presidenza del Consiglio. «Bravata» che gli vale un foglio di via dalla capitale per due anni, non rispettato, e una denuncia per vilipendio alla Repubblica e alla istituzioni nonché apologia di reato, istigazione a disobbedire alle leggi, atti contrari alla pubblica decenza, manifestazione non autorizzata e violazione della normativa anti Covid. Franzoni non si perde d'animo e mostrando ai cronisti, orgoglioso, la denuncia firmata Digos, minaccia: «Mi cacciano da Roma? Vado a Milano, faccio casino in tutt'Italia. Pensano di fermarmi? Diventeremo sempre più cattivi, non abbiamo paura di nessuno. Se posso torno stasera e faccio ancora la pipì sulla targa del premier».

Provvedimenti calpestati, come i tre Daspo collezionati dal sorvegliato speciale Castellino, più volte arrestato, processato e condannato e più volte «beccato» fuori casa nonostante i divieti. Fra le sue debolezze la passione per la «magica» Roma: per assistere alle partite della squadra del cuore infrange le ordinanze ed entra allo stadio mostrando, ebbene sì, il suo Green Pass. Questa mattina ci saranno gli interrogatori di garanzia nel carcere di Poggioreale per Fiore, Castellino, Aronica, Biagio Passaro di #IoApro e Salvatore Lubrano mentre la «pasionaria» di FN, Pamela Testa, è rinchiusa a Rebibbia.

Il loro legale, l'avvocato Carlo Taormina, promette di chiarire tutto davanti ai pm. «Abbiamo i video dalle 14,30 alle 23 di sabato - spiega Taormina - e abbiamo individuato, soggetto per soggetto, i comportamenti di tutti e sei e ricostruito i rapporti con le forze dell'ordine». Fra le accuse l'aver «usato violenza e minaccia nei confronti di agenti della polizia di stato», in particolare delle forze dell'ordine che avevano «creato un cordone volto a evitare azioni di violenza e posto anche a tutela del sindacato».

I pm, Gianfederico Dito e Alessandro Di Taranto, contestano l'aggravante di aver minacciato «gli operanti in numero superiore a 5 persone, commettendo il fatto con bastoni, spranghe di ferro e altri oggetti atti a offendere». I sei arrestati sono accusati «di aver commesso fatti di devastazione - si legge sulla richiesta di convalida - della sede della Cigl () facendo ingresso nei locali previa rottura di una delle due finestre con successiva invasione in tutte le stanze e gravi danneggiamenti di mobili e suppellettili, compresi computer e altro materiale informatico».

Sulla richiesta al gip si sottolinea che «la figura di primo piano nell'ambito della manifestazione è risultata quella di Giuliano Castellino che, dopo aver pubblicizzato sul web l'evento () dal palco ha tenuto un lungo discorso di aspra critica del governo, sollecitando a non osservare le disposizioni e incitando la folla ad assediare la Cgil».

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