E la Deutsche Bank rischia la «serie B»

I titoli potrebbero uscire dall'indice dei top 600 titoli europei per capitalizzazione

E la Deutsche Bank rischia la «serie B»

«L'Italia non sta cercando eccezioni sulle regole bancarie europee», ha detto ieri il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble, nel corso di una conferenza stampa a Berlino aggiungendo che «spetta al governo italiano e alla Commissione Ue negoziare i dettagli di ogni eventuale misura a sostegno delle banche». Ma se gli istituti nostrani piangono, le banche tedesche non ridono. Anzi. Ieri il colosso Deutsche Bank è sceso per la prima volta nella sua storia sotto i 12 euro perdendo quasi il 6 per cento.

I timori sulla Brexit e il crollo della sterlina stanno mettendo sotto pressione i titoli ciclici e gli analisti ritengono che sia Deutsche Bank che Credit Suisse potrebbero perdere il proprio posto nell'indice Stoxx 600, ovvero il paniere dei titoli europei a maggiore capitalizzazione. Infatti, se una società scende di posizione ed esce dalla classifica per due mesi consecutivi può essere rimossa dalla lista. La prossima revisione degli indici è prevista per settembre e tutte le modifiche dovranno tener conto dei prezzi alla fine di agosto.

La scorsa settimana il Fondo monetario internazionale ha condiviso le preoccupazioni della Fed sulla gestione del rischio, sottolineando come «Deutsche Bank sembri fornire il più importante contributo ai rischi sistemici» tra le banche di rilevanza globale seguita da Hsbc e Credit Suisse. Come se non bastasse l'istituzione guidata da Christine Lagarde ha sottolineato che è l'intero sistema bancario tedesco a rappresentare la maggior minaccia di un possibile contagio all'estero dei propri rischi interni. Intanto, Deutsche Bank corre ai ripari. Come hanno sottolineato alcune fonti all'agenzia Reuters, sta cercando di vendere almeno un miliardo di dollari di prestiti al settore del trasporto marittimo per alleggerire la propria esposizione al comparto (è esposta complessivamente per circa 5-6 miliardi) i cui creditori devono affrontare un esame più attento da parte della Bce.

Le industrie di spedizione navale sono, infatti, alle prese con la recessione a causa di un eccesso di navi, un'economia globale vacillante e una più debole

domanda di consumi.

Il gruppo tedesco deve infine fare i conti con le prime uscite di top manager: Ahmet Arinc, responsabile del trading valutario a livello globale, ha lasciato l'incarico. Lavorava in Deutsche Bank dal 1998.

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