Il problema dei furbetti al lavoro è annoso nel nostro Paese. Tra le lamentele assortite spunta anche quella firmata da Benito Mussolini e datata 23 maggio 1941. «È ormai diventato un sistema quello adottato da ufficiali e funzionari che consiste nell'avviarsi all'ufficio alle 8 il che significa sedere al tavolo di lavoro non prima delle 8 e 15», si legge nella nota ufficiale.
Quella che viene definita abitudine di «pressapochismo deleteria» viene combattuta con la minaccia di far perdere l'intera retribuzione giornaliera ai ritardatari, esigendo il duce «rigorosa e puntuale osservanza dell'orario».
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