Cronache

E la Francia laicista rimuove Wojtyla

I giudici: «È un simbolo troppo ostentato». Proteste anche in Polonia

E la Francia laicista rimuove Wojtyla

Al centro della piazza domina un imponente monumento di pietra, alto 7 metri e mezzo, un grande arco a tutto sesto sotto il quale si staglia la statua di Giovanni Paolo II. Le mani giunte in preghiera. Sopra l'arco una croce. L'opera, dell'artista russo Zurab Tsereteli, è stata posta nel 2006 in una piazza di Ploërmel, una cittadina francese a sud-ovest di Rennes, Bretagna.

E in questi giorni è al centro dell'ennesima puntata dello scontro ideologico tra i difensori delle radici cristiane dell'Europa e gli alfieri della laicità dello Stato, che contestano la legittimità della presenza della croce sulla sommità del gruppo scultoreo. La Federazione del libero pensiero, dopo essersi rivolta al tribunale amministrativo di Rennes per far togliere la croce dal monumento, si è vista dare ragione dal Consiglio di Stato, massimo tribunale amministrativo francese, che ha dato 6 mesi all'amministrazione comunale di Ploërmel per rimuovere il simbolo cristiano dall'opera. Il pronunciamento del tribunale si basa sulla legge per la laicità dello Stato del 1905, che vieta di erigere monumenti religiosi nei luoghi pubblici, con l'eccezione di musei, cimiteri e luoghi di culto. All'insegna della più rigida separazione fra Stato e Chiesa. E subito sono scoppiate le polemiche. Se da un lato molti cristiani francesi hanno protestato contro una decisione che ritengono liberticida, dall'altro anche alcuni politici, soprattutto del Front National, hanno espresso la loro contrarietà alla sentenza del tribunale in quanto contribuirebbe alla demolizione delle radici giudaico-cristiane dell'Europa. Proteste si sono levate anche dalla Polonia, paese d'origine di Giovanni Paolo II. Nelle parole del primo ministro Beata Szydlo, Varsavia si è detta disponibile ad accogliere il monumento in memoria del papa polacco. «Il diktat del politicamente corretto, della laicizzazione dello Stato, apre la strada a valori che ci sono estranei e che portano a terrorizzare la vita quotidiana degli europei», ha continuato Szydlo. E di «conflitto contro la religione» parla anche Kamel Abderrahmani, giovane musulmano di origine algerina che scrive per Asianews. La statua del papa orante non è stata di per sé giudicata contraria alla legge e potrebbe essere mantenuta in loco se opportunamente modificata.

Ciò che è stato invece affermato dal Consiglio di Stato francese, contraddicendo un pronunciamento della corte amministrativa d'appello di Nantes che aveva dato ragione ai sostenitori del monumento, è il divieto di esporre una croce, e più in generale un simbolo religioso, in un luogo pubblico: «diversamente dell'arco, costituisce un emblema religioso la cui installazione è contraria all'articolo 28 della legge del 9 dicembre 1905».

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