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E il governo foraggia ancora cooperative e associazioni

Nonostante lo scandalo romano, per chi opera nel sociale nessun controllo e un fiume di soldi pubblici. E nella manovra spuntano fondi per Chernobyl e il terremoto del 1990

E il governo foraggia ancora cooperative e associazioni

Non bastano l'arresto del "re delle coop" Salvatore Buzzi e tutto il marcio venuto fuori con lo scandalo Mafia Capitale: il governo non rinuncia a foraggiare cooperative e circoli Arci

"La facilità con cui si ottengono soldi pubblici in cambio della promessa di assistere i profughi è straordinaria", scrive Maurizio Belpietro su Libero, "In altri settori la pubblica amministrazione richiede il certificato antimafia, una certa solidità patrimoniale, il Durc e altri mille documenti inventati per complicare la vita a un imprenditore. Chi invece si presenta per aiutare extracomunitari e rom in cambio di denaro la passa liscia senza neppure fare una gara d’appalto".

Nonostante questo, nel resto d'Italia nulla sembra cambiato: nessuno si preoccupa di aumentare i controlli o verificare che non ci sia un business illecito dietro. Anzi, il governo è pronto a stanziare un centinaio di milioni di euro per cooperative e associazioni che operano nel sociale. La maggioranza delle quali è probabilmente davvero impegnata a far del bene e ad aiutare la società, ma forse sarebbe il caso di controllare se tra di loro c'è qualche mela marcia...

Del resto anche quest'anno nella manovra finiscono all'ultimo momento una serie di emendamenti che distribuiscono fondi a destra e a manca. Si scopre così che - come racconta Repubblica - un milione è destinato al ricordo dell'Olocausto, altri 6 milioni sono stati stanziati per la tragedia nucleare di Chernobyl e 7 per il Comitato paralimpico. E ancora: se finalmente non paghiamo più i danni del terremoto del Belice, abbiamo ancora sul groppone con 30 milioni l'anno quello di Catania, Ragusa e Siracura avvenuto nel 1990 (insieme, ovviamente, a quelli più recenti).

E poi i fondi per gli agricoltori (8 milioni), quelli per gli autotrasportatori (un miliardo), quelli per il Duomo di Milano (15 milioni) e per lo Stretto di Messina (30 milioni).

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