E i nostri talenti migliori fuggono all'estero

Scuderie, fantini, allevatori: vanno via tutti. A conquistare successi

E i nostri talenti migliori fuggono all'estero

L'assurdo è che nonostante la crisi continuiamo ad essere un'eccellenza che esporta. Cervelli, cavalli, qualità. Molti, spesso i migliori, hanno preferito abbandonare l'Italia per cercare lavoro e successo dove l'ippica è prestigio e convenienza. Altrove sono pagati benissimo, qui fanno la fame. Sui dieci fantini migliori del mondo, per esempio cinque sono italiani. Molto quindi si potrebbe ancora fare perchè il paziente è gravissimo ma non è ancora morto. l settore ha prodotto per anni cavalli straordinari, facendo dell'allevamento dei purosangue un'industria di grande successo. Negli ultimi anni hanno chiuso bottega più del 35 per cento delle scuderie, i posti di lavoro bruciati sono stati più di duemilal, addirittura interi centri sono stati svenduti su internet.

Non solo. Per 10 anni l'ippica ha avuto le aste in decremento. Si vende e non si compra: di recente un nostro allevatore ha venduto per 850mila ghinee un cavallo in Inghilterra. Conviene far così, come i calciatori: i migliori vanno ceduti all'estero ai prezzi che meritano.

Ma i successi che vengono conquistati dagli italiani dell'ippica è il risultato anche della grande professionalità che li ha portati a diventare e a confermnarsi numeri uno in nazioni ippicamente progredite come Francia, Inghilterra e oggi Giappone. Mete predilette per lavorare soprattutto il nord Europa dove i soldi circolano, la burocrazia è snella e l'ambiente è molto più predisposto che da noi a riconoscere la meritocrazia. Si sposa non solo salto ostacoli o galoppo ma allevatori. l migliori sono altrove. I Demuro si sono spostati in Giappone e in Francia, i Cadeddu in Germania. Le scuderie Dioscuri sa Milano hanno preferito il nord della Francia. L'onda lunga era cominciata negli anni Settanta con Luca Cumani e Lanfranco Dettori, che in Inghilterra per esempio hanno vinto più di una volta il Derby di Epsom. Poi è stato un viavai continuo: in Francia per esempio ha trovato rifugio Gianluca Bietolini; Andrea Atzeni, figlio di un pastore sardo, è emigrato in Inghilterra quando aveva 15, diventando il primo fantino della scuderia dell'emiro del Qatar al Thani.

Persino Lorenzo de Luca, numero uno del salto equestre, e numero sei del mondo, oggi vive e lavora in Belgio nella prestigiosa scuderia Stephex Stables, dove fa coppia con il tedesco Daniel Deusser. Primi, ma lontani da noi.

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