E in Italia prime nozze gay nel governo: Scalfarotto e Federico hanno detto sì

Il sottosegretario sposo dopo la legge Cirinnà. Gli auguri (con ironia) di Renzi

E in Italia prime nozze gay nel governo: Scalfarotto e Federico hanno detto sì

Milano - Un «sì» che è anche una tappa storica. Ivan Scalfarotto, sottosegretario allo Sviluppo economico, ieri mattina ha sposato a Milano il compagno Federico Lazzarovich. È il primo esponente del governo italiano a sposarsi civilmente in un'unione omosessuale a un anno esatto dall'entrata in vigore della legge Cirinnà.

«Oggi sono solo un privato cittadino che si sposa, finalmente in un Paese in cui è possibile», ha detto Scalfarotto ai cronisti presenti. E a una giornalista che gli chiedeva se fosse emozionato ha risposto: «Lei si è mai sposata? Allora lo sa». La cerimonia è stata celebrata nella sala degli Specchi di Palazzo Reale dall'assessore comunale alle Politiche sociali, amico del sottosegretario e compagno di tante battaglie politiche e di partito Pierfrancesco Majorino. Erano presenti parenti e amici della coppia, ma nessun membro del governo o volto della politica nazionale. Il segretario del Pd Matteo Renzi ha fatto gli auguri ai neo sposi dal palco della Scuola di politica dei democratici alla Fondazione Feltrinelli, sempre a Milano: «Faccio gli auguri a Ivan Scalfarotto, che si è unito mezz'ora fa a Federico, a cui esprimo la mia solidarietà», ha scherzato l'ex premier.

«È emozionante - ha sottolineato Majorino - poter condividere questo momento straordinario nella vita di due persone a cui vogliamo bene. E questo rappresenta anche una straordinaria innovazione nella vita del Paese. Abbiamo di fronte l'unione civile tra un esponente del governo e un uomo molto più bello e affascinante di lui - ha aggiunto con una battuta l'assessore -, la cosa però è un primato in Italia per l'appartenenza di Ivan». Nel corso della cerimonia la sorella minore di Scalfarotto, Federica, ha dedicato una lettera alla coppia: «Oggi finalmente - ha detto commossa - anche tu hai la tua famiglia riconosciuta per legge. Dicevano che le unioni civili avrebbero minacciato il matrimonio tradizionale. Io ho sempre sostenuto che non avrebbero mai scalfito il mio matrimonio e non sbagliavo. Oggi sento la mia unione, tradizionalissima, ancora più forte; oggi voi mi avete dato un'ulteriore conferma di quanto sia potente l'amore». Majorino invece ha letto una poesia di Emily Dickinson, poi ha concluso: «Viva Federico e Ivan, viva gli sposi! Facciamo una minima forzatura lessicale, ma diciamolo lo stesso». Applausi, auguri e lancio del riso.

All'uscita dalla sala gli sposi, in abito scuro, mazzetto di fiori bianchi uguale all'occhiello e cravatta grigia (Ivan) e azzurra (Federico), hanno salutato gli ospiti dando loro appuntamento per la serata all'Osteria del Treno. Attesi al ricevimento anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Maria Elena Boschi, che con Scalfarotto è stata in prima linea nella battaglia per i diritti delle coppie gay, e altri esponenti del Pd e del governo.

Prima di Scalfarotto anche Anna Paola Concia, da deputata del Partito democratico, si è sposata nel 2011 con la compagna Ricarda Trautmann. Il rito era stato però celebrato in Germania, proprio perché in Italia mancava ancora una legge sulle unioni civili tra persone dello stesso sesso.

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