Alla trattoria Cascina Bolsa di Verdello, in provincia di Bergamo, gli affari vanno bene. Tavoli pieni, buone recensioni su Tripadvisor per il clima familiare e i prezzi modici. Pare che la clientela sia aumentata negli ultimi mesi. Merito sicuramente del cuoco e della gestione assai cordiale con gli ospiti. Ma, dicono i maligni qui nelle valli lombarde, forse anche un po' dell'eco mediatica sulle avventure della sua proprietaria Vanessa Marzullo, una delle due cooperanti rapite e rilasciate in Siria nel gennaio scorso dopo cinque mesi e mezzo di prigionia.
Secondo la presunta ammissione di uno dei leader dei gruppi armati coinvolti nel sequestro c'è stato il pagamento di un riscatto di oltre undici milioni da parte del governo italiano, ma la Farnesina continua a smentire. Di certo, è proprio in questo ristorante specializzato in carne alla brace che Vanessa aveva festeggiato la liberazione insieme agli amici e alla famiglia. Il locale è controllato dalla New Generation, srl costituita a Pognano (Bergamo) nel giugno del 2012, ovvero due anni prima che la ragazza partisse con l'amica Greta Ramelli per Aleppo. Il 51% della società è in mano alla stessa Marzullo mentre il restante 49% è invece intestato a Maria Siretchi, compagna del padre di Vanessa. Ebbene, dal bilancio depositato alla Camera di Commercio, si vede che i conti della Cascina crescono: il 2014 è stato chiuso con 8.758 euro di utile rispetto ai 1.187 del 2013, primo anno di attività. Idem i ricavi - ovvero il fatturato - che è salito da 132.196 a 213.770 euro. Il patrimonio netto è invece aumentato a quota 22.168 euro. Il 2014 è l'anno del sequestro di Vanessa: di lei e di Greta Ramelli si persero infatti le tracce nel nord della Siria, ad Abimzu, alla fine di luglio. La svolta arrivò il 31 dicembre 2014 con un video che fece il giro del mondo. «Supplichiamo il nostro governo di riportarci a casa», era la richiesta delle due giovani volontarie italiane. Due settimane dopo, il 15 gennaio 2015, la loro richiesta fu esaudita.
Il ristorante oggi funziona bene ma Vanessa pare avere altri progetti.
La famiglia è proprietaria della parte della cascina che ospita il ristorante e nel febbraio scorso, in un'intervista al Corriere di Bergamo , il padre Salvatore aveva dichiarato di voler recuperare altre porzioni del casale per creare «un ritrovo sociale», ovvero un posto «dove accogliere anziani o aiutare chi ha perso lavoro e non ce la fa ad andare avanti, un luogo dove possano trovare riparo anche minori maltrattati». La comunità sarebbe stata affidata a una onlus. Gestita dalla figlia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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