Si susseguono le ipotesi su una possibile via d'uscita della crisi in Catalogna. Ed è il settimanale americano Newsweek ad azzardarne una che metterebbe nelle mani dell'uomo-simbolo dell'unità la chiave di una possibile pacificazione. A costo di perdere il proprio ruolo. Secondo il giornale statunitense, l'impasse all'origine della peggiore crisi istituzionale che la Spagna ricordi potrebbe essere risolta con l'abdicazione di Re Felipe VI.
Dopo il referendum per l'indipendenza, il sovrano ha infatti pronunciato un discorso, in diretta tv, invitando il governo catalano a tornare alla legalità costituzionale. Il re on ha chiesto scusa per le aggressioni della polizia nazionale né ha pensato di rivolgersi ai suoi sudditi in catalano. «In quel preciso istante - spiega Newsweek - Felipe smise di essere il re di tutti gli spagnoli. Mentre le relazioni tra Madrid e Barcellona continuano a deteriorarsi, il sovrano avrebbe fatto bene a considerare l'ultimo sacrificio per salvare il proprio paese». Quale? Per mantenere la Catalogna in Spagna è necessario portare la Spagna fuori dalla Catalogna. Come? Con l'abdicazione dunque.
La mossa del sovrano porterebbe in questo modo alla proclamazione della Terza Repubblica Spagnola, ai nuovi governi di Madrid e Barcellona e a un'assemblea costituzionale che potrebbe portare alla creazione di uno Stato federale multinazionale dove gli abitanti andalusi, baschi, canari, castigliani, catalani e altri potrebbero riconciliarsi con il loro passato mentre cercano di recuperare e
riformare la vecchia nozione de «Las Españas», ovvero delle numerose identità nel paese.Accadrà mai davvero? Per ora sembra fantapolitica. Eppure chissà dove si finirà se la crisi non dovesse trovare una soluzione immediata.
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