E ora l'Oms lancia l'allarme: devastanti contagi in diretta

I timori per la folla a Wembley e nelle piazze italiane. Andreoni: "Apoteosi del virus". Pregliasco: "Disastro"

E ora l'Oms lancia l'allarme: devastanti contagi in diretta

L'Italia ha vinto Euro 2020. Per ora. Può accadere che tra qualche pugno di giorni emerga un altro vincitore morale della kermesse. Anzi, un vincitore virale: il Covid-19. Le feste di questi giorni per la magifica cavalcata della banda Mancini, gli assembramenti davanti ai maxischermi, la folla negli stadi potrebbero infatti riportare in alto i contagi. Per ora l'effetto pallone non si vede ancora: ieri 888 nuovi casi, il numero di ricoverati (1.307) e quello dei morti (da 7 a 13), in lieve risalita ma comunque bassi. Ma per gli epidemiologi alle cifre di oggi tra una decina di giorni potremo dover aggiungere uno zero.

L'appello naturalmente non riguarda soltanto l'Italia. In tutta Europa il torneo calcistico è stato un'occasione di liberazione dalle regole che ci hanno imbrigliato per sedici mesi. «Dovrei divertirmi guardando il contagio che accade davanti ai miei occhi? La pandemia Covid-19 non si prende una pausa stasera La variante delta approfitterà di persone non vaccinate, in ambienti affollati, senza mascherine, che urlano/gridano/cantano. Devastante», ha twittato domenica sera durante la finale Maria Van Kerkhove, epidemiologa e responsabile tecnica Covid 19 dell'Oms. Una frase che dimostra che: 1) la Van Kerkhove non è certo una tifosa; 2) che nel governo sanitario mondiale si dormono sonni agitati. Come dimostra anche la rituale conferenza settimanale, decisamente meno emotiva, del numero uno dell'organizzazione Tedros Adhanom Ghebreyesus: «La scorsa settimana ha segnato la quarta settimana consecutiva di aumento dei casi di Covid-19 a livello globale, con aumenti registrati in tutte le sei Regioni dell'Oms tranne una. E dopo dieci settimane di calo, i decessi stanno aumentando di nuovo». A preoccupare naturalmente è la variante Delta «ora presente in più di 104 Paesi e prevediamo che presto diventerà il ceppo dominante in circolazione in tutto il mondo» e questo anche «nei luoghi con un'elevata copertura vaccinale».

Anche gli epidemiologi «laici» esprimono preoccupazione. Fabrizio Pregliasco, docente dell'università Statale di Milano, non ha certo esultato di fronte alle scene che arrivavano dalle piazze italiane ebbre di gioia. «L'Rt in rialzo è un destino e certo con tutto quello che abbiamo fatto con gli Europei gli abbiamo dato una facilitazione, perché in tutti quegli assembramenti è chiaro che c'era una quota parte di giovani asintomatici che sono andati in giro a festeggiare. L'aumento dei contagi è una cosa che comunque sarebbe avvenuta, ma certo aiutarla così non è stato il massimo. Ieri (domenica, ndr) anche io sono andato a vedere cosa succedeva in centro a Rho ed è stato un disastro». Fa il guastafeste anche Massimo Andreoni, direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit) e primario di Infettivologia al Policlinico Tor Vergata di Roma: «La vittoria degli Europei è un evento fantastico - dice - ma è certo che quello che si è visto nelle piazze con i festeggiamenti è l'apoteosi della trasmissione del virus. La cosa migliore per aumentare la sua trasmissibilità. C'è una realtà epidemiologica con cui dobbiamo fare i conti. L'aumento dei contagi e i rischi della variante Delta sono sotto gli occhi di tutti.

Ci sono focolai anche in Italia e tutto lascia intendere che questa variante stia diventando dominate con grande velocità». L'unico delta che ci colpisce al momento è quello tra l'entusiasmo popolare e la severità della comunità medica.

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