Per ora è solo una proposta, anche se la presidente della Rai Monica Maggioni ne sarebbe «entusiasta», e come lei anche il governo. L'idea arriva da un grande conoscitore del mondo arabo, il giornalista Carlo Panella, che ospite a Coffee Break su La7 ha raccontato di aver proposto alla Rai di realizzare «una trasmissione radio in arabo, che trasmetta le telecronache in lingua araba delle partite di calcio, che gli arabi amano molto. Sarebbe un modo per penetrare (nella loro comunità, ndr). Io so che la presidente della Rai Maggioni è entusiasta di questa idea, il governo è entusiasta. Però non si fa!». Il campionato in arabo, per integrarli meglio ed evitare Molenbeek italiche. Solo una proposta, che lo stesso Panella giudica di difficile realizzazione. Non sarebbe peraltro una novità per la Rai. Già nel 2001, durante gli ultimi mesi della gestione ulivista, Viale Mazzini lanciò RaiMed, un canale satellitare bilingue italiano-arabo, l'edizione principale del Tg3 in arabo e programmi dedicati ai paesi mediorientali, con lo scopo di creare un dialogo tra l'Italia e il mondo arabo. «Noi vogliamo che la Rai sia la cerniera della integrazione euromediterranea» disse un esultante Salvatore Cardinale, ministro delle Comunicazioni del governo D'Alema. Tra difficoltà e stop, però, il canale alla fine è stato chiuso. Il tema però resta, con la comunità musulmana che rivendica spazi in Rai, come quelli previsti per la religione cattolica e altre confessioni regolati dal Contratto di Servizio.
Qualche mese fa il presidente dell'Ucoii, l'Unione delle Comunità Islamiche d'Italia, si è lamentato: «Paghiamo il canone ma non siamo rappresentati - ha detto Izzeddin Elzir - sarebbe bello avere una conduttrice musulmana in Rai. Avere giornalisti di fede islamica sarebbe un grande passo avanti verso l'integrazione». Un'altra proposta per la presidente Maggioni. PBra- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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