La sinistra ha deciso di imbarcarsi sulla nave Diciotti. E, con il termine sinistra, intendiamo tutto quello che dal Partito Democratico arriva fino ai lembi più mancini del movimentismo, passando, ovviamente, per Roberto Saviano e Laura Boldrini che ha deciso di rompere il silenzio con un cinguettio: «Salvini ascolti Roberto Fico e faccia scendere le persone in ostaggio da giorni su una nave italiana, in un porto italiano. Non è sequestrando i migranti che si gestiscono i flussi migratori #SeQuestoèUnGoverno». Lo sbarco dei 177 migranti a bordo della nave italiana ha provocato uno scontro a tutti i livelli: le diverse anime dell'esecutivo, tra il governo stesso e il Colle, tra Salvini e la magistratura e pure con l'Unione Europea. Un'occasione troppo ghiotta per il Partito Democratico. Così nel tardo pomeriggio di ieri il segretario dem Maurizio Martina, con piglio sciacallesco, si è precipitato al porto di Catania per una passerella a favor di telecamere. «Questa è una vergogna nazionale. Non c'è nessuna emergenza, ci sono persone prese in ostaggio da un governo incapace di gestire un problema che si può gestire. Un ministro dell'interno che anziché fare il ministro dell'interno fa le dirette Facebook insultando tutti, fa il bullo dal ministero dell'interno. Siamo di fronte - incalza il segretario del Pd - al fallimento della politica di governo, è imbarazzante un primo ministro che invece di governare questa situazione fa i post su facebook», ha attaccato Martina collegato con In Onda su La7. Una mossa, quella del numero uno del Nazareno, anticipata dall'arrivo in città del parlamentare siciliano Davide Faraone che ha tentato invano di salire a bordo della nave: «Ho chiesto alla Capitaneria di Porto e al prefetto di Catania di poter salire a bordo della Diciotti per toccare con mano le condizioni di salute di quanti sono sequestrati a bordo, ma mi hanno detto che è impossibile. Ma il riottoso Partito Democratico si è fatto un sol uomo per cavalcare il caso Diciotti. In coro, dopo Martina, hanno esternato tutti i principali esponenti dem. Matteo Orfini fa eco a Roberto Saviano e sventola le manette nei confronti del numero uno del Viminale: «Non c'è alcuna ragione formale o legale per impedirne lo sbarco, nessuna. Salvini rivendica la scelta. Dunque abbiano un governo che probabilmente viola la legge sotto indicazione di chi dovrebbe farla rispettare, ovvero il ministro dell'interno. Il premier non fa nulla».
Sulla stessa linea anche Barbara Pollastrini: «Stanno calpestando i diritti umani». Per una volta la sinistra tutta si ritrova unita e si imbarca sulla Diciotti, ma solo per non sparire dai radar della politica. E attaccare Salvini.
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