E su Facebook il killer diventa quasi un eroe

E su Facebook il killer diventa quasi un eroe

RomaLa perversa logica dei social, che stravolge impunemente ogni evento, fa in poche ore di Claudio Giardiello un eroe, un martire dello Stato. Un esempio di come gli Italiani percepiscano la giustizia, la burocrazia, lo Stato come dei nemici e sfoghino questi cattivi umori, questa bile malmostosa nell'inferno della Rete, in cui tutto sembra consentito.

Così dopo poche ore dagli spari del Tribunale, su facebook già comparivano delle pagine inneggianti a Giardiello o dal contenuto quanto meno ambiguo. Una di queste è «Claudio Giardiello vittima dello Stato», che alle 17,30 contava 26 «mi piace». Non tantissimi ma sempre troppi. «Quanti suicidi di imprenditori strozzati avvengono ogni giorno? Quanti poveri cristi vengono perseguitati da uno stato parassita e succhia sangue? Quante famiglie ridotte sul lastrico da una tassazione stile pizzo?», si legge sulla pagina, il cui creatore ammette che sì, «il gesto risulta eccessivo» (un filino, in effetti), «ma cerchiamo di usare un po' di buon senso, tutti speriamo che le cose migliorino ma ce ne stiamo in silenzio sperando che gli altri facciano qualcosa, credete che la soluzione per l'Italia è strozzare gli imprenditori e le famiglie portandoli al suicidio? Questa tragedia era inevitabile, solo questione di tempo e se le cose non cambiano si ripeterà», la terribile profezia. Per fortuna qualcuno commenta il post con cose più sensate: «Una vittima dello Stato imputata per bancarotta fraudolenta che uccide quattro persone, ma avete il cervello oppure aprite la bocca per sport? Vergognatevi!». E un altro: «Ma quanto si può essere ritardati da non capire la differenza tra fallimento e bancarotta fraudolenta? Senza dimenticare che, a prescindere da tutto, si sta parlando di un omicida a sangue freddo».

Altra comunità social è «Io sono Claudio Giardiello», che riprende lo schema verbale usata con ben altra ragione per Charlie Hebdo e definisce l'assassino un «povero cristo messo in croce da uno Stato che pensa solo a tagliuzzarti con tasse assurde e strozzini legalizzati chiamati Equitalia, spinto al fallimento dallo stato che poi processa e tenta di rinchiudere in una gabbia. Sicuramente gesto forte ma fermiamoci ad analizzare bene le cause che spingono un uomo a commettere un gesto simile, quanti Claudio Giardiello ci sono in Italia?».

Si prende almeno il beneficio del dubbio la pagina «Claudio Giardiello criminale o eroe?», che ha 31 fan e il cui spiaga: «Ora io non voglio assolutamente giustificare il suo gesto ma riflettiamo su quanti Claudio Giardiello ci sono in Italia per colpa di uno stato strozino (proprio così, ndr ), con situazioni simili pronti ad esplodere». Qualcuno risponde al quesito in questo modo: «Probabilmente uno che non sapeva fare il suo lavoro e che ha fregato un sacco di gente che lavorava. Un fallito che si sarà portato dietro un sacco di debiti e probabilmente ha messo in croce tutta una serie di lavoratori e gente che faceva il suo lavoro onestamente. Questo vuol dire Bancarotta fraudolenta. Altro che Stato strozzino».

E tra le pagine facebook dedicate all'omicida spunta anche «Giocare a Call of Duty con Claudio Giardiello», che inserisce il killer del tribunale in un classico videogioco «sparatutto». Macabro, sciocco, ma non così lontano dalla realtà.

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