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Ecco come il Pd umbro ha perso il voto degli operai

Scandalo sanitopoli, alleanza col M5S e classe operaia trascurata in favore della grande imprenditoria (Brunello Cucinelli). Questi i tre grandi errori che hanno portato alla sconfitta del Pd

Ecco come il Pd umbro ha perso il voto degli operai

E, ormai, anche l'Umbria non è più una roccaforte del Pd. Il centrodestra, dopo aver conquistato Perugia nel 2014 e Terni nel 2018, si prende anche la Regione, favorito sicuramente dall'inchiesta sulla sanità che ha travolto giunta di Catiuscia Marini, ma non solo.

La sconfitta del centrosinistra umbro, secondo Federico Geremicca de La Stampa, dipende fondamentalmente da tre fattori. Il primo, come già sottolineato, è lo scandalo sanitopoli, a cui è seguito un braccio di ferro molto laborioso tra i vertici del Pd e la governatrice Marini che, dopo aver annunciato di volersi dimettere, aveva cambiato idea per alcuni giorni. Alla fine le dimissioni sono arrivate, ma il secondo grave errore è stato senza dubbio allearsi con il Movimento Cinque Stelle. Se la giunta Marini è caduta è principalmente per opera dei grillini che hanno presentato svariate denunce in procura contro il governo regionale. In pratica le "vittime" si sono alleate con i loro "carnefici"."Mettiamola giù semplice, e senza offesa per nessuno: le «guardie» si alleano coi «ladri», ma che roba è?", si domanda Geremicca.

Il terzo ed ultimo grabe errore è aver gestito malissimo la campagna elettorale, conclusasi con la cosiddetta "foto di Narni". Proprio negli ultimi giorni utili è sceso in campo anche il premier Giuseppe Conte che anziché andare a parlare con gli operai della Thyssenkrupp, l'acciaieria di Terni, ha preferito fare due tiri al pallone insieme a Brunello Cucinelli, imprenditore del cashmere. In definitiva "anche in questa regione il Pd ha visto allentarsi - fino a diventare quasi inesistente - il suo rapporto con i ceti tradizionali di riferimento", evidenzia Geremicca.

Ma, oltre all'acciaieria di Terni, la sinistra ha puntato il dito contro le piccole e medie imprese, contro le partite Iva che, con la manovra appena presentata, ha trattato "alla stregua di sicuri e irrecuperabili evasori fiscali".

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