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Ecco perché il Pd punta sullo Ius Scholae (e perché non passerà...)

Tra i dem sorge il dubbio che Ius Scholae e Cannabis possano slittare addirittura a settembre, vista la necessità di approvare in via definitiva il Dl Aiuti entro metà mese

Ecco perché il Pd punta sullo Ius Scholae (e perché non passerà...)

Ius Scholae e cannabis possono aspettare. Lo stallo sul Dl Aiuti sposta la discussione sui temi più divisivi all’interno della maggioranza.

Tra i parlamentari dem sorge il dubbio che le due leggi possano slittare addirittura a settembre, considerata la necessità di approvare il Dl Aiuti entro metà mese sia alla Camera sia al Senato. Questo potrebbe essere un serio problema per il Pd che, mediaticamente, preferisce sempre affrontare più i temi relativi ai diritti civili che quelli relativi ai diritti sociali. Un decano di Montecitorio, l’ex deputato ed ex presidente del gruppo misto nella scorsa legislatura, Pino Pisicchio, spiega che questo fenomeno nasce a causa dell’attuale legge elettorale che prevede i listini bloccati e una separazione netta tra rappresentanti e rappresentati. “A questa regola della incomunicabilità non sfugge nemmeno il Pd che tradizionalmente ha un rapporto forte col popolo”, osserva Pisicchio, parlando con ilGiornale.it e interpretando così “lo spostamento del Pd dai diritti sociali all’aria del politically correct che è più vicina alla cultura dei liberal american”. Il deputato forzista Antonio Palmieri, esperto di comunicazione e marketing elettorale, invece, non ha dubbi: “Letta ha scelto di insistere su temi che non dividono il PD al suo interno e che siano condivisi nel sedicente campo largo”. Questi sono “temi mainstream che - aggiunge Palmieri - la gran parte delle tv e dei giornali sostengono, perché i ‘diritti’ pagano sempre in termini mediatici”.

Ius Scholae e cannabis sono, inoltre, due temi sui quali c’è una totale convergenza con i Cinque Stelle. “Sono proposte che abbiamo sempre sostenuto con forza”, conferma il deputato contiano Luca Carabetta che ribadisce: “Noi andiamo dritti sulla nostra strada. Chi ci vuol seguire è il benvenuto”. Dentro il Pd, però, si sottolinea che lo Ius Scholae è un provvedimento che nasce già nella scorsa legislatura e che era stato lasciato in sospeso. “Lo abbiamo sostenuto anche in questa, persino quando i Cinquestelle erano al governo con la Lega”, sottolinea Enza Bruno Bossio che respinge l’idea secondo la quale parlare di Ius Scholae significhi abbandonare i temi economici. “Noi ci occupiamo anche di bollette”, dice la deputata dem, convinta che lo Ius Scholae rientri tra i diritti sociali.

Vero è, però, che il percorso verso l’approvazione definitiva dei due provvedimenti è molto accidentato, soprattutto al Senato. “Lo Ius Scholae non passerà al Senato”, profetizza il renziano Michele Anzaldi. Senza alcun tentennamento, ammette che lo scopo di Letta è “mettere in difficoltà Forza Italia e tentare di spaccare il centrodestra”.

Un obiettivo che sembra non andare a segno perché “se, oltre allo ius scholae, ci metti anche la cannabis, allora vuoi provocare e il giochino non riesce”.

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