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Ecco perché la scuola post pandemia sarà migliore

Non abbiamo memoria di una alleanza che vede Governo, Chiesa, Istituzioni laiche ed ecclesiali, centrali e locali, scendere in campo per stringere patti educativi, patti comunitari, per restituire ai nostri ragazzi un futuro

Ecco perché la scuola post pandemia sarà migliore

5.162 scuole statali, ben 666 scuole paritarie, 59 CFP (Centri formazione professionale) hanno presentato la domanda per accedere ai fondi PON (Programma operativo nazionale). Il Ministro dell’Istruzione si è dichiarato soddisfatto della risposta arrivata dalle scuole: «Un segnale di attenzione da parte delle scuole, che hanno fatto richiesta per oltre 400 milioni sui 320 disponibili. Nelle prossime ore sarà pubblicata la graduatoria complessiva delle candidature pervenute e positivamente valutate, in base ai criteri del bando. La prossima settimana sarà, invece, pubblicata l’assegnazione delle risorse alle scuole ammesse allo stanziamento PON, che rappresenta solo una parte delle risorse (510 milioni in tutto) stanziate per il Piano Estate: nei giorni scorsi ciascun Istituto scolastico ha ricevuto una parte, 18mila euro in media, delle risorse del primo decreto sostegni per attivare iniziative estive. Si tratta, in tutto, di 150 milioni assegnati a livello nazionale. Terminano poi domani le domande per ulteriori 40 milioni destinati ad aree ad alta dispersione scolastica o caratterizzate da povertà educative».

Dalle parole del Ministro è facile comprendere che stiamo vivendo un passaggio epocale nel mondo della scuola che ritorna, finalmente, al centro dell’attenzione del Paese e lo fa da protagonista. È questo uno dei più importanti risultati positivi portati dal Covid, in mezzo a tanta sofferenza: la pandemia ci ha salvato da quell’imperante individualismo che ci rendeva tutti più poveri. Il nostro disperato bisogno di libertà, dopo mesi di costrizione, ci ha fatto scoprire una dimensione più profonda del vivere, intessuta di responsabilità che apre alla corresponsabilità. In questa ritrovata prossimità è naturale che la scuola, luogo della prossimità per eccellenza, ritorna protagonista. Difatti la storia ci insegna che, dopo una tragedia, sia essa una guerra, un terremoto, una pandemia, per emergere un Paese deve ripartire dai suoi giovani. E per questo nascono le alleanze, nella politica, nell’economia, nella cultura. Nascono, come avvenuto, i Governi di unità nazionale, nascono iniziative a livello mondiale, come il Patto educativo globale promosso da papa Francesco, che trovano amplissime adesioni.

Va detto: non abbiamo memoria di una alleanza che vede Governo, Chiesa, Istituzioni laiche ed ecclesiali, centrali e locali, scendere in campo per stringere patti educativi, patti comunitari, per restituire ai nostri ragazzi un futuro. È la comunità che viene interpellata. Quando si punta sulla libertà, sulla responsabilità e sul senso civico, agendo sulla volontarietà, non si resta mai delusi: ed è cosi che, in pochissimi giorni, si raggiungono i risultati descritti in apertura. La voglia di ripartire è grande, così come il desiderio di mettersi in gioco. Archiviate le rivendicazioni, le divisioni, le sterili dissertazioni ideologiche, le scuole statali e paritarie rispondono all’appello, perché consapevoli del fatto che servono entrambe per il Paese. Tutto il settore scuola si mobilita: dal Ministero, agli Uffici scolastici, alle singole scuole; l’USR della Lombardia ha lanciato, infatti, la nota del Piano estivo e contiamo che l’esempio dell’Emilia Romagna generi una emulazione positiva lungo tutta la penisola.

Sono certa che il Piano scuola per l’estate condurrà al completamento del percorso verso l’autonomia, la parità, e la liberta di scelta educativa, per un sistema scolastico che arrivi a colmare le diseguaglianze educative, grazie ai patti di comunità. La comunità salva da un sistema scolastico classista. Belle le parole del Ministro Bianchi: «Stiamo lavorando intensamente per una scuola post-pandemia, più accogliente, inclusiva, affettuosa. Lavoriamo per un nuovo inizio. E ringrazio tutte le scuole, il personale, per l’impegno che stanno mettendo anche in questo nuovo capitolo”». Le affermazioni del Ministro costituiscono un auspicio che non può non essere condiviso.

La macchina si è mossa, siamo fiduciosi: puntiamo alla legge di bilancio per liberare il nostro Paese dalle morse dell’ideologia che divide e condurlo verso la realizzazione di un’idea che unisce.

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