Tutti pronti (leghisti e grillini) a giurare che non cambierà niente dopo il voto europeo, che il governo andrà avanti fino alla scadenza naturale. Però i leghisti, soprattutto, devono iniziare a studiare a fondo i sondaggi che da qui al 26 maggio tasteranno costantemente il polso dell'elettorato. Perché secondo le prime rivelazioni questo elettorato voterà per il Parlamento di Strasburgo con un'idea ben precisa anche sul futuro prossimo dell'Italia.
Prendiamo a esempio il sondaggio effettuato da Index Research per la trasmissione Piazza pulita condotta da Corrado Formigli su La 7. Alla luce dei risultati raccolti, i ricercatori sono arrivati a questa conclusione: gli elettori che il 26 maggio andranno a votare per i simboli dei Cinquestelle e della Lega hanno, in larga parte, una visione molto più ideologica di quel che sembra. I primi - spiegano gli autori del sondaggio - guardano a sinistra. Mentre i secondi auspicano subito dopo il voto una crisi di governo con il subentro di una coalizione di centrodestra. «Nell'ultima settimana - ricordano all'istituto guidato da Natascia Turato - restano praticamente invariati, di fatto, i dati della Lega e del M5s. Per il Carroccio si registra un -0,1% che attesta il partito al 33,5%, mentre per i grillini si registra un +0,1 che porta il Movimento al 21,2% nelle intenzioni di voto».
Index ha poi sottoposto i potenziali elettori di Lega e M5S a domande specifiche. Per gli elettori della Lega l'interrogativo è: «Dopo le elezioni europee sarebbe meglio continuare a governare con i Cinquestelle o preferirebbe un governo di centrodestra?». Il 36,1% ha risposto «con i Cinquestelle», mentre - ricordano dalla società di sondaggi - il 51,6% ha dichiarato «con il centrodestra». Solo il 7,2% si è dichiarato indifferente e il 5,1% non si è proprio espresso al riguardo.
Agli elettori del Cinquestelle è stato chiesto invece: «In Europa preferirebbe un'alleanza con forze di sinistra, destra o centro?» Per gli elettori di Grillo e Di Maio sarebbe preferibile - sottolinea l'istituto - un'alleanza con la sinistra (18,6%). Solo il 10,9 per cento vorrebbe intese con le destre, mentre il 2,8 con forze di centro. La maggioranza comunque (53,9%) preferisce non allearsi. Una diffidenza che anticipa anche la risposta della domanda successiva: «Lei è d'accordo con la politica sull'immigrazione di Salvini?» Il 48,2% ha detto no, il 38,4% sì e non ha risposto il 12,4%.
Il ministro Danilo Toninelli però fa spallucce e si lancia in un suo personale vaticinio. «Se Silvio Berlusconi e Matteo Salvini tornassero ad allearsi - spiega il ministro dei Trasporti -, la Lega perderebbe circa 10/15 punti percentuali in termini di consensi. Dubito, quindi, che il leader del Carroccio voglia tornare con il numero uno di Forza Italia».
Quest'ultimo partito, intanto, come rivela il sondaggio di Index
Research, è al 9,4% (+0,1 rispetto alla scorsa settimana), mentre il Partito democratico perde uno -0,2 % (ora è al 20,6%) e Fratelli d'Italia è stabile al 4,6 (con uno 0,2 in più rispetto alle politiche dell'anno scorso).
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