È lo stesso collegio elettorale che resistette alla valanga grillina. Al suo interno c'era l'unico Municipio capitolino di fede piddina, l'unico insomma che è rimasto «nemico» della Raggi. Oggi quel collegio (uninominale, chiamato appunto Roma 1) si appresta a scegliere il successore di Paolo Gentiloni, l'ex premier che ha optato per una «seconda vita» di respiro europeo. Quindi si torna al voto. E al centrosinistra, che propone proprio un emigrato «europeo» di ritorno come il ministro Roberto Gualtieri, il centrodestra risponde con Maurizio Leo. Un avversario, insomma, su misura per il ministro dell'Economia. Leo, infatti, classe 1955, è esperto di Diritto tributario. È romano, ha alle spalle un'esperienza parlamentare di tutto rispetto ed è anche stato assessore al Bilancio durante l'unica giunta di destra che ha governato il Campidoglio ai tempi di Gianni Alemanno sindaco. Anche qui come già accaduto per le regionali in Emilia Romagna si osa l'improbabile. Il sogno segreto è quello di espugnare la «roccaforte» piddina. Un segnale forte e una spallata concreta al governo giallorosso, se a cadere fosse proprio il ministro dell'Economia.
E un'arma efficace il centrodestra l'ha sfoggiata ieri durante la presentazione del candidato: la sua compattezza. Per Leo hanno speso tutti parole di entusiasmo e di pieno sostegno. Dall'Udc alla Lega, da Forza Italia a Fratelli d'Italia, tutto il centrodestra si è mostrato compatto e ieri hanno voluto esserci tutti per presentare alla stampa il candidato. E, soprattutto, c'è Giorgia Meloni. È lei la prima a metterci la faccia. «Maurizio Leo - spiega la leader di Fdi - ha un curriculum straordinario. Abbiamo scelto lui perché rappresenta la visione dell'economia opposta rispetto a quella di Gualtieri. Da una parte c'è il ministro che si è inventato i modi più bizzarri per tassarci, dall'altra c'è l'estensore della proposta della tassa piatta sui redditi incrementali».
Lo stesso Leo non nasconde la difficoltà dell'impresa (espugnare la «roccaforte» rossa in pieno centro della Capitale) ma non si tira indietro. E a proposito dell'avversario dice: «È un valido studioso di storia contemporanea ma non ha una competenza specifica in questa materia. Lo abbiamo visto nella legge di bilancio dove sono state adottate misure di restringimento dei diritti dei contribuenti».
«Le ultime elezioni - commenta Annagrazia Calabria (Forza Italia) - ci hanno raccontato che non esistono più roccaforti inespugnabili». E il suo entusiasmo è condiviso da tutti. Anche se tutti condividono anche la perplessità circa l'insolita condizione del candidato piddino. «Potrebbe non essere una corsa alla pari - suggerisce la Meloni -. Serve una sorta di par condicio. Gualtieri, infatti, dispone di 400 nomine e può promettere ogni giorno qualcosa».
«Il presidente Conte valuti di assumere l'interim del ministero dell'Economia, per la durata della campagna elettorale in cui sarà impegnato Gualtieri» suggerisce il senatore di Fratelli d'Italia, Adolfo Urso in un'interrogazione al presidente del Consiglio, sollevando dubbi «in merito alle finalità degli atti che il ministero è chiamato ad assumere». PFB
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