In emergenza fino a marzo. Ma l'ipotesi proroga divide

Le attuali norme in vigore fino al 31 dicembre Sileri: "Tre motivi per non abolire il green pass"

In emergenza fino a marzo. Ma l'ipotesi proroga divide

L'ultima proroga era stata decisa a luglio dal premier Mario Draghi, con il Paese ancora nel pieno della compagnia vaccinale. Lo stato di emergenza scadrebbe il 31 dicembre, così come l'obbligo del green pass, ma il ministro della Salute Roberto Speranza ha già chiarito che di fronte a una risalita dei contagi, il governo non si esiterà a rinnovarlo: «Sono scelte che abbiamo deciso di fare nella fase immediatamente precedente alla scadenza. Ci baseremo sull'evidenza scientifica, se sarà necessario ancora avere l'impianto legislativo e di intervento dello stato di emergenza, lo decideremo nei giorni precedenti alla scadenza e non avremo alcun timore a prorogarlo». Una posizione che vale anche per l'obbligo del certificato verde, perché «ci consente di tenere aperti tutti i luoghi della socializzazione, della cultura, i ristoranti, le scuole e le università: in un quadro epidemiologico diverso, faremo naturalmente tutte le valutazioni necessarie». Sarebbe dunque il terzo anno che si apre per l'Italia sotto le norme di emergenza. Rimarrebbero attive le competenze del commissario straordinario e del Comitato tecnico scientifico, così come le decisioni su didattica a distanza, smart working, quarantene.

Per legge la durata dello stato d'emergenza non può superare i dodici mesi ed è prorogabile per non più di ulteriori dodici mesi. Per questo non sarebbe possibile estenderlo oltre gennaio 2022 senza un passaggio parlamentare. Una delle ipotesi è quella di inserire una norma nel decreto milleproroghe di fine anno. Ma potrebbe esserci anche con un decreto legge che confermi di fatto alcune misure in vigore, dalle mascherine al distanziamento, dai protocolli sul lavoro allo smartworking, fino all'obbligo del green pass. Un nodo da sciogliere, anche questo, indipendentemente dalla proroga dello stato di emergenza. Sul punto si sta valutando un'estensione fino a primavera o fino a giugno 2022.

Le forze politiche si dividono. Contro la proroga dello stato di emergenza si era già scagliato Matteo Salvini a luglio scorso, per poi rassegnarsi alla decisione del premier Draghi. La leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni dall'opposizione invece attacca il ministro Speranza che «getta via la maschera e paventa l'ipotesi di una nuova proroga dello stato di emergenza. Il "governo dei migliori" ci aveva garantito che con il green pass gli italiani avrebbero riacquistato la libertà. Noi di Fratelli D'Italia, che abbiamo sempre sostenuto l'inefficacia del pass vaccinale per contrastare il contagio, siamo stati etichettati come no vax. Oggi Speranza ci fa saper che i se contagi continuano a salire, nonostante il green pass, sarà prorogato lo stato di emergenza. Caro Speranza non sarebbe più onesto ammettere gli errori?». Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio però ribadisce la linea: «O abbiamo il green pass o decidiamo di tornare al coprifuoco, chiudere tutto e tornare a una crescita zero. Abbiamo perso un milione di posti di lavoro con la pandemia: non stiamo giocando con il green pass è l'unica soluzione». Anche per il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri «è prematuro parlare di un alleggerimento o addirittura dell'abolizione. Per almeno tre ragioni. I casi sono in aumento.

L'indice di trasmissibilità basato sui casi sintomatici è in aumento e quello basato sui ricoveri ospedalieri ha superato la soglia epidemica». Ma niente chiusure in vista, assicura: «Vivremo un Natale libero. I casi continueranno a crescere ancora un po', ma grazie alla carta verde non subiremo restrizioni».

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