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Emirati Arabi, Cina e Usa: c'è traffico nei cieli di Marte

La sonda araba e quella asiatica entrano oggi nell'orbita, il rover della Nasa atterrerà il 18

Emirati Arabi, Cina e Usa: c'è traffico nei cieli di Marte

Più che vita su Marte, c'è traffico intenso nei cieli del Pianeta Rosso.

Con la sonda «Hope», speranza, è stata lanciata la prima missione spaziale degli Emirati Arabi, che oggi dovrebbe entrare nell'orbita di Marte. Il giorno dopo è in programma l'arrivo dei cinesi con la sonda Tianwen-1 che significa «domande dal cielo». Il 18 poi arriveranno gli americani con l'obbiettivo di trovare qualche batterio che si possibile definire una forma di vita.

Gli Emirati diventano così il primo paese arabo nello spazio, anche se la sonda è stata costruita in Colorado e il razzo che l'ha fatta partire è giapponese. Il viaggio per ora è andato alla perfezione. «Al-Amal», in arabo, orbiterà attorno al pianeta per almeno un anno marziano, pari a 687 giorni terrestri. Dopo essere partita dal Giappone lo scorso luglio, la missione Hope deve ora affrontare quella che viene definita «la sua manovra più critica e complessa» dai funzionari degli Emirati. Omran Sharaf, project manager della missione degli Emirati Arabi Uniti, ha affermato che per il Paese è un «grande onore». In caso di esito favorevole sono in programma festeggiamenti che culmineranno con un grande spettacolo presso la Burj Khalifa di Dubai, la torre più alta del mondo. Un grande progetto per gli Emirati, la missione è stata progettata per fornire un'immagine completa delle dinamiche meteorologiche del pianeta, ma è anche il primo passo verso un obiettivo molto più ambizioso: costruire un insediamento umano su Marte entro 100 anni. Ma c'è un fine ancora più nobile: gli Emirati Arabi Uniti vogliono che il progetto serva da fonte di ispirazione per i giovani arabi, in una regione troppo spesso martoriata da conflitti e crisi economiche. Hope servirà a monitorare l'atmosfera marziana e dovrebbe iniziare a trasmettere informazioni sulla Terra nel settembre 2021, con dati che saranno resi disponibili agli scienziati di tutto il mondo.

Più ambiziosa la missione della Cina: l'orbiter sorvolerà il Pianeta per qualche mese e poi lancerà un lander e un rover per cercare acqua e forme di vita. Se la missione Hope avrà successo, il ricco stato del Golfo diventerà la quinta nazione a raggiungere Marte - un'impresa annunciata nel 2015 per celebrare il 50° anniversario dell'unificazione degli Emirati Arabi Uniti - e la Cina diventerà la sesta il giorno successivo.

A chiudere la parata sarà il rover della Nasa Perseverance, che dovrebbe appoggiarsi sul suolo marziano il 18 febbraio. Un rover che da solo pesa più di una tonnellata equipaggiato con un drone elicottero. Perseverance atterrerà nel cratere Jezero che si suppone fosse un lago migliaia di anni fa. È in questo spazio che si cercheranno tracce di esseri viventi. La sonda raccoglierà campioni di terra e li manderà alla base in una futura missione. A differenza dei cinesi e degli arabi che sorvoleranno dall'alto con le loro sonde in orbita, gli americani atterreranno. Sulla Terra intanto ci sono altri competitor.

Ci sono la Russia e l'India che non vogliono restare indietro.

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