Roma - Liste «bellissime», con qualche sorpresa e soprattutto «a nostra immagine e somiglianza». Comincia a prendere corpo il Pd di Luca Zingaretti e, smagliature a parte, il segretario può ben fregiarsi della medaglietta finale: «Lo slogan che sembrava un sogno di costruire una grande alleanza da Macron a Tsipras è già contenuto nella lista che presentiamo agli Italiani...», ha detto Zingaretti a conclusione di una direzione difficile e combattuta ma che, alla fine, effettivamente ha messo tra i candidati delle Europee questo e quell'altro. Assieme ai tanti nomi attesi (da Pisapia alla Bonafè, unico escluso Padoan), il leader del «ma anche» è riuscito a infilare Caterina Avanza, rappresentante di En Marche in Italia, l'ex ministro Calenda e, sul versante opposto, due esponenti di Mdp-Articolo 1, Massimo Paolucci e Maria Cecilia Guerra.
Il ritorno dei «transfughi» che abbandonarono il Pd ha animato non poco la direzione, con sollevazione dei renziani contro la Guerra (cui avrebbero preferito Elly Schlein) e finale poco unitario, tanto per cambiare. L'ultrà Giachetti, assieme agli altri che fanno capo all'ex factotum Lotti e all'ex vicesegretario Guerini, si sono astenuti solo per non rompere il delicato equilibrio raggiunto con la nuova segreteria. «Apprezziamo gli sforzi - ha detto Lotti -, ma con franchezza diciamo che l'orizzonte politico di questo percorso non ci convince». Non bocciatura ma «critica responsabile», l'hanno definita. Zingaretti, che si è detto «dispiaciuto» per il finale «non unanime» ha molto insistito sulla scelta di «liste aperte» che non sottintendono «accordi politici tra partiti che sono e restano diversi». Tra i 76 nomi ci sono un terzo dei candidati non iscritti al partito, a cominciare dal capolista nel Sud, Franco Roberti, ex Procuratore nazionale antimafia, e dall'ex presidente dell'Asi, Roberto Battiston, defenestrato dal ministro Bussetti nel novembre scorso. Di spicco anche la candidatura, nella circoscrizione Centro, del germanista Angelo Bolaffi. Tra i politici, oltre a Pisapia nel Nord-Ovest e Calenda nel Nordest, vengono riconfermate anche le eurodeputate uscenti Caterina Chinnici, capolista nelle Isole e la renziana Simona Bonafè al Centro. La lista unitaria, ha spiegato Zinga, «nasce dal protagonismo di Siamo Europei di fronte al rischio che Salvini possa incidere sul prossimo Parlamento europeo». In sala non sono mancati momenti di tensione e «disagio», anche per il caso-Marino. «Sono in tanti qui dentro che gli devono chiedere scusa», ha detto il sindaco di Milano.
Con i bersaniani di Mdp soddisfatti di essere tornati nell'orbita della «ditta», invece, cambiano un'altra volta anche i
giochi nell'area della sinistra radicale. Proprio mentre una figura storica come Luciana Castellina a 90 anni ha accettato la proposta venuta dalla Grecia, dal premier Alexis Tsipras in persona, di candidarsi con Syriza.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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