"Chi vince governa". L'ovvietà di Letta che non si rassegna a perdere

Il segretario dem in un comizio elettorale ad Alessandria ricorda agli italiani la funzione basilare di una democrazia: chi ha più voti ha diritto ad andare al governo. Evidentemente per il Pd non è così normale

"Chi vince governa". L'ovvietà di Letta che non si rassegna a perdere

La triste notizia della scomparsa della Regina Elisabetta II è stata accolta con dispiacere in tutto il mondo. In Italia, l'eco della dipartita della sovrana è ancora molto forte. Lo si evince anche dalla campagna elettorale e dall'acume politico del segretario del Pd che, in pieno delirio da royal family, sta probabilmente iniziando a pensare di essere un monarca.

In un intervento elettorale ad Alessandria, Enrico Letta ha detto: "Il 25 settembre è un voto che deciderà: vinceremo noi o la destra. Da parte nostra non c’è alcuna volontà di inciuci o di operazioni poco trasparenti". Per Letta, chi vince governa.

Gli italiani, sentitamente, ringraziano il sovrano per il permesso accordato, visto che solo ora hanno appreso che la monarchia in Italia non sia stata deposta 80 anni fa e che nel nostro Paese a prendere le decisioni ci sia il regio Pd. Perché, fino a prova contraria, in democrazia governa chi vince in accordo con la Costituzione, non per gentile concessione di Letta.

Nel suo attacco polarizzatore assolutistico, Letta ha aggiunto un'altra ovvietà stavolta facendo una rivoluzione di carattere copernicano: "Noi abbiamo contro tutta la destra. Sono tutti contro di noi: vorrebbero sostituirci ma non glielo permetteremo".

È la sinistra, semmai, che su iniziativa fallita proprio di Letta voleva unirsi contro la destra, non è la destra che ha scelto di andare contro tutti gli altri, visto che la loro coalizione è sempre rimasta la stessa.

Se fosse saggio, dopo essere salito al trono da pochissime ore, il re Carlo III farebbe bene a guardarsi le spalle, perché potrebbe esserci Sua Maestà Enrico Letta pronto a sfilargli la corona.

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