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Erdogan ferma il nipote del predicatore "golpista" Gulen

I servizi di sicurezza turchi hanno arrestato in Kenya un nipote del predicatore Fetullah Gulen, in esilio dalla fine degli anni '90 negli Usa e accusato dal governo turco di aver orchestrato il tentato colpo di Stato del luglio 2016

Erdogan ferma il nipote del predicatore "golpista" Gulen

I servizi di sicurezza turchi hanno arrestato in Kenya un nipote del predicatore Fetullah Gulen, in esilio dalla fine degli anni '90 negli Usa e accusato dal governo turco di aver orchestrato il tentato colpo di Stato del luglio 2016. L'uomo è stato riportato in Turchia. La notizia arriva da fonti d'intelligence citate dall'agenzia di stampa «Anadolu», secondo cui Selahaddin Gulen - membro di spicco del movimento Hizmet, considerato fuori legge dalle autorità di Ankara - sarebbe stato già rimpatriato in Turchia. Nelle scorse settimane la moglie dell'uomo, Serriye, che lavora come insegnante in Kenya, ha pubblicato un video sui social media sostenendo che suo marito fosse stato rapito a Nairobi e che temeva che fosse condotto in Turchia. Selahaddin Gulen, che viveva in Kenya e stava combattendo una battaglia legale per evitare la deportazione da parte del governo keniota, risultava scomparso da alcune settimane.

Secondo quanto riferito da diversi media locali, le autorità turche hanno esercitato pressioni su diversi Paesi, incluso il Kenya, per chiudere le scuole private finanziate dalla rete di Gulen situate nelle principali città keniote, tra cui Nairobi e Mombasa. Anche se il governo keniota non ha chiuso le scuole, la pressione è stata indicativa dell'influenza esercitata dal presidente Recep Tayyip Erdogan sul governo di Nairobi. Le relazioni tra Kenya e Turchia si sono rafforzate nell'ultimo decennio e sono culminate con la firma di una serie di accordi sulla sicurezza e la cooperazione tecnica.

Secondo il ministero degli Esteri turco, nel 2020 il volume degli scambi tra i due Paesi è cresciuto fino a raggiungere i 251 milioni di dollari.

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