Ermini, l'uomo Pd nel Csm cooptato nel cda di Spinelli

L'ex numero 2 entra nel gruppo coinvolto nell'inchiesta. Toti chiede di tornare libero. "Non mi candido in lista"

Ermini, l'uomo Pd nel Csm cooptato nel cda di Spinelli
00:00 00:00

Dopo Toti, anche l'84enne Aldo Spinelli, considerato il presunto corruttore nell'inchiesta ligure che ha portato l'ex presidente a dimettersi, tramite il suo legale Sandro Vaccaro ha presentato istanza di revoca dei domiciliari. Che arriva a seguito del rinnovo del cda della Spininvest srl, la holding del gruppo di Spinelli, che segna una nomina inaspettata: David Ermini, ex vice presidente del Csm in quota Pd, al vertice del cda. Una mossa che potrebbe, secondo la difesa, convincere i magistrati genovesi della totale estromissione del fondatore dalle decisioni del gruppo, di cui resta un semplice socio, e dunque anche del venir meno delle esigenze cautelari. «Sono onorato di assumere questo ruolo - ha detto Ermini - è un Gruppo in salute dalle grandi potenzialità di sviluppo».

Entro un paio di giorni si saprà anche se Giovanni Toti potrà tornare in libertà, non più da governatore della Liguria, ma da semplice cittadino. Ieri mattina il suo avvocato, Stefano Savi, ha depositato l'istanza di revoca dei domiciliari a cui l'ex presidente è sottoposto da oltre ottanta giorni: «Visto che le dimissioni hanno fatto venire meno la carica pubblica e la chiusura delle indagini è imminente, le misure, ammesso che lo avessero, non hanno più alcun fondamento». Il gip Paola Faggioni, in rientro dalle ferie, deciderà entro venerdì.

I pm, che dovrebbero dare parere favorevole alla revoca degli arresti, nelle prossime ore potrebbero depositare la richiesta di giudizio immediato per Toti, per Spinelli, e per l'ex presidente dell'autorità portuale Paolo Emilio Signorini. «Ben venga il processo veloce», commenta Savi, che smentisce anche quanto ricostruito da alcuni giornali su una possibile candidatura di Toti alle prossime regionali con la sua lista: «É una notizia ritenuta priva di fondamento».

Di certo l'ex governatore avrà un ruolo decisivo nelle dinamiche in atto nel centrodestra ligure a caccia di un candidato per la competizione elettorale anticipata in autunno. La sua lista Toti, che conta su un importante consenso elettorale personale costruito in nove anni di mandato, e che stando ad alcuni sondaggi non sarebbe stato scalfito dall'indagine, attende di incontrare il suo leader per valutare le prossime mosse e le candidature. La coalizione, a fronte della discesa in campo nella parte avversaria del dem Andrea Orlando - ancora da ufficializzare da Partito Democratico, Movimento Cinque Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra - è alla ricerca di un profilo civico capace di non disperdere i buoni risultati dell'era di Giovanni Toti. Ma pesa non poco negli esponenti della maggioranza il timore di andare al governo di una Regione con gli strascichi giudiziari dell'inchiesta genovese.

E ieri l'Associazione nazionale magistrati ha risposto alle polemiche sul passo indietro obbligato dell'ex governatore Toti e alle forti perplessità del ministro della Giustizia Nordio sull'operato dei magistrati liguri: «C'è un clima avvelenato - attacca il presidente dell'Anm Giuseppe Santalucia - La magistratura semplicemente ha ritenuto ci

siano gravi indizi di colpevolezza, che sono la premessa per l'emissione di una misura cautelare e che significano alta probabilità di condanna nei confronti di un presidente di una regione, che non gode di alcuna immunità».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica