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Gli eroi della normalità

Mattarella premia 30 cittadini per l'impegno sociale: imprenditori, volontari, professionisti. Persone comuni che hanno fatto del senso civico una scelta di vita quotidiana.

Gli eroi della normalità

C'è chi si è trovato a fare l'eroe per caso durante un'emergenza e non ci ha pensato più di un secondo a intervenire per aiutare un perfetto sconosciuto. E c'è invece chi eroe lo è tutti i giorni, in strada a regalare un pasto caldo ai senzatetto, tra i letti dei reparti oncologici dei bambini, nei campi profughi a un passo dalla guerra. Nessuno di loro cerca visibilità, ma da ieri sono tutti cavalieri dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana, testimoni dell'Italia che ci piace. Quella che ama, quella che condivide, quella che aiuta per il piacere di aiutare.

Fra i 30 eroi a ricevere la benemerenza dalla mani del presidente Sergio Mattarella c'è Simona Fedele, 32 anni, l'autista dell'Atac di Roma che ha salvato un ragazzino preso di mira dai bulli e ha permesso ai suoi genitori di scoprire la situazione di disagio che viveva da tempo. Ha agito d'istinto e di cuore anche Biagio Tagliente, il poliziotto di 39 anni che ha salvato la vita a una bimba con crisi respiratoria di fronte ai suoi genitori in stato di choc.

E c'è Carlotta Mancini, 24 anni, che perse la sorella gemella Costanza in un incidente stradale e che ora ha trasformato il dolore in qualcosa di costruttivo, cercando di promuovere la guida sicura tra i giovani. Marco Rodari, 47 anni, un anno fa ha indossato il naso rosso ed è partito per l'Ucraina solo per far sorridere i bambini. Tra i premiati anche Davide Devenuto, noto per il ruolo in «Un posto al sole» e impegnato nella distribuzione della spesa sostenibile alle famiglie in difficoltà economiche. La premiata più giovane ha 21 anni - Miriam Colombo, impegnata nella lotta contro la fibrosi cistica - il più anziano 75: è don Giacomo Panizza, sacerdote bresciano che ha fondato nel 1976 a Lamezia Terme «Progetto Sud» una comunità di recupero di minori, tossicodipendenti, immigrati, malati di Aids, prostitute, poveri e bambini affetti da autismo, baluardo anti 'ndrangheta.

Tra i premiati anche Matteo Marzotto, 56 anni, figlio di Marta, ex presidente dell'Enit e di Valentino, premiato per la promozione dell'attività di ricerca scientifica sulla fibrosi cistica, attraverso il finanziamento di progetti di studi e iniziative sportive sulla patologia di cui è rimasta vittima la sorella. Nella lista anche Caterina Bellandi, che, dopo la morte del marito tassista, ha deciso di usare l'auto per un servizio navetta gratis alle famiglie dei bambini dell'ospedale Meyer di Firenze. Diversi coloro che forniscono assistenza a ragazzi e bambini, come Alberto Maria Antonio Bonfanti di Milano e Ugo Bressanello, ex vice presidente e direttore della sezione media di Tiscali. Oppure chi si occupa della valorizzazione del lavoro delle detenute, come Immacolata Carpiniello di Pozzuoli e Luciana Delle Donne. Fabio Cervellieri e Stefano Falchi sono stati premiati per aver aiutato una bambina del Kosovo, attivando un percorso di cura in Italia, Fatima Zahra El Maliani, 22 anni, per l'impegno nel doposcuola a Torino, Valeria Favorito, malata di leucemia, dopo aver subito due trapianti di midollo (uno da Fabrizio Frizzi), ha trasformato la sua dolorosa esperienza in impegno per diffondere la cultura del dono.

L'elenco è lungo. Lungo e rincuorante. E fotografa un Paese dal cuore buono e dalla volontà di ferro.

Che contribuisce a migliorare «una fettina» della storia italiana.

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