Gli eroici della passerella. La moda riparte "phigital"

C'è chi resta digitale e chi presenta invece le collezioni dal vivo, come Numero 21 e Cucinelli

Gli eroici della passerella. La moda riparte "phigital"

Guardare al presente con un coraggio che esclude la spavalderia, pensare al passato con un filo di legittima nostalgia, ma continuare a progettare il futuro perché in questo consiste l'onore. Ecco cosa ti viene in mente mentre assisti alle prime sfilate dal vivo di questa strana fashion week milanese definita «phigital» perché da ieri fino al prossimo lunedì mostra a volte in forma fisica e più spesso in digitale le collezioni della prossima estate. Sono tutti attenti, prudenti e rispettosi delle regole anti Covid, ma qualcuno ci sembra addirittura eroico. Tra questi spicca senza dubbio Alessandro Dell'Acqua con il suo prezioso marchio indipendente, Numero 21, capace sempre di farsi sognare un mondo in cui il talento è la ricchezza e non il contrario. Stavolta il bravissimo designer napoletano parte da due materiali senza grandi pretese come canvas e popeline per costruire una sorta di nuovo abecedario della seduzione maschile e femminile. In entrambi i casi sono previste decorazioni sorprendenti come le sottili piume grige che danzano sulla gonna di lei come sulla manica del pullover di lui, oppure i ricami riciclati fatti cioè con innumerevoli elementi metallici dei press button, perle e cristalli di recupero, spille da balia e minuscole fibbie. Tutto è chiaro e naturale oppure tinto in capo con colori molto semplici come il grigio perla o il verde smeraldo ma con qualche sapiente luccichio e dei bellissimi tagli che cambiano radicalmente le proporzioni del davanti rispetto al dietro. Eroico a suo modo anche Nicola Brognano che a 29 anni accetta la sfida di disegnare un marchio mitico come Blumarine e lo fa bene, con un gran rispetto degli stilemi creati a suo tempo da Anna Molinari mescolando rose e motivi animalier, i colori pastello con ruche e volant, le piume con i brillantini. Stavolta la dolce ala della giovinezza ha il senso della concretezza, come se la Marie Antoinette di Sofia Coppola finisse in una puntata di Sex and the city. Dello stesso segno girlish come dicono i modaioli incalliti la collezione di Alberta Ferretti che sfila nel cortile della Rocchetta del Castello Sforzesco trasformato per l'occasione in un giardino incantato. Certo fa impressione che stavolta gli invitati siano 250 contro i 900 di febbraio, ma di sicuro è bello rivedere gli abiti a sottoveste, il pizzo di sangallo, il lavoro a crochet con tanto di legnetti inseriti nel ricamo: una moda per donne gentili. L'ultima collezione in solitaria di Silvia Fendi è un inno alle belle tradizioni familiari tipo tramandarsi il corredo di madre in figlia, le lenzuola di lino della nonna con l'orlo a jour che diventano l'orgoglio della nipote. Formidabili come sempre gli accessori tra cui le 21 borse Baguette (in passerella se ne vedono solo due tra cui una in legno di sambuco e una in pizzo al tombolo fissato con acqua e zucchero) fatte fare da altrettanti artigiani uno per regione italiana capaci di creare Dalla prossima stagione la brava designer romana sarà affiancata per la moda donna da Kim Jones che già disegna (e continuerà a farlo)l'universo uomo di Christian Dior. Tra gli eroi del giorno non può mancare Brunello Cucinelli che non sfila ma riceve un ristretto gruppo di giornalisti per far vedere le meraviglie prodotte a Solomeo in totale sicurezza visto che in azienda si fanno perfino i test salivari: 120 all'ora per lavorare i totale serenità.

Simonetta Ravizza presenta invece nel suo negozio milanese una bella capsule di capi estivi con piccoli dettaglii di pelle o pelliccia che richiamano la solida tradizione del brand. Tutto molto gentile e bucolico, compreso l'angolo di campagna pavese costruito ad hoc nel cuore di Milano.

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