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"Errore ma la sinistra taccia: stava con Orlando"

Il coordinatore Fi: "Non c'è stato dolo, responsabilità mia. Pronti a costituirci parte civile"

"Errore ma la sinistra taccia: stava con Orlando"

«Si tratta di un errore, non certo di un suggerimento da parte della mafia, sia chiaro». Gianfranco Micciché è scosso dal caso Polizzi, ma se da un lato si assume la responsabilità di un errore «difficile da evitare», spiega, dall'altro diffida chiunque dallo strumentalizzare l'arresto del candidato di Forza Italia. «Polizzi attacca il coordinatore regionale azzurro - è uno che ha sempre portato diverse centinaia di voti, per cui in una campagna elettorale in cui ci si attrezza per cercare di avere più voti possibili, era un candidato utile. Lo abbiamo messo dentro per questo. In passato prosegue - è stato candidato persino per Orlando, e certo non voglio vedere responsabilità di Orlando che non esistono, ma lo dico per spiegare come certe situazioni, che non dovrebbero accadere, non hanno veri responsabili a parte il diretto interessato. La stessa Adelaide Mazzarino, candidata in ticket con lei, mi è venuta a trovare con le lacrime agli occhi. Gli aveva chiesto di candidarsi conoscendolo non per quello che era, ma in quanto ex consigliere provinciale: non ha alcuna responsabilità. Come non ne ha l'uomo del mio staff che si occupa delle liste, e che stamattina, disperato, mi ha presentato le sue dimissioni che ovviamente ho rigettato. Questa storia ci ha molto colpiti, siamo sempre tanto attenti, e che sia capitato proprio in questo momento è un grande dispiacere».

E per qualcuno, a leggere siti web e giornali, è un'occasione per sollevare «questioni morali»

«Ecco, no. Se qualcuno pensa di far passare il tutto come un suggerimento della mafia a me, può starsi fresco. Perché io non solo non prendo alcun tipo di accordo con questa gente, ma nemmeno la conosco. Però mi prendo tutta la responsabilità dell'errore, forse avremmo dovuto essere più attenti ma non è facile. Non era mai stato iscritto a Forza Italia, non lo conoscevamo personalmente, né potevamo pensare che avesse patti con la mafia uno che si era candidato con Orlando alle scorse elezioni. Ma l'errore l'ho fatto io, responsabilità mia. Ma senza dolo. E spero che nessuno approfitti di questa vicenda per strumentalizzarla, sarebbe vergognoso».

Vi costituirete parte civile in un eventuale processo?

«Certo. Ricordiamoci che un candidato garantisce, quando si candida, la sua assoluta pulizia, la sua correttezza. E mi costituirò parte civile nell'interesse non solo di Forza Italia ma di tutta la politica. Perché è la politica che subisce un danno da questo tipo di situazioni, e ribadisco che non c'è stata malafede, non c'è stato nulla di doloso nel nostro errore. Polizzi ha parlato con un mafioso per cercare di avere voti? Mi viene da ridere. Anche perché mi chiedo quanto vale oggi la mafia in termini di voti.

Che brutta esperienza ma andiamo avanti».

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