Politica estera

Escalation dell'estrema destra tedesca. "AfD è un pericolo per la democrazia"

L'ufficio per la Costituzione: "Minacciato il diritto alla dignità umana". Il commissario contro l'antisemitismo: "Negazionisti"

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Per adesso è limitata ai sondaggi ma la continua ascesa di AfD, il partito sovranista tedesco, continua a preoccupare l'establishment in Germania. Ieri a dare l'allarme è stato il capo dell'Ufficio per la protezione della Costituzione (BfV), Thomas Haldenwang che parla di «diritto alla dignità umana garantito dalla Legge fondamentale tedesca messo in discussione». Haldenwang si riferiva alla conclusione del recente congresso di AfD dedicato alle elezioni europee del 2024. Le assise si sono concluse con la nomina dell'eurodeputato Maximilian Krah a nuovo capolista in un tripudio di dichiarazioni dal sapore «estremista e complottista». Il capo del BfV ha puntato l'indice soprattutto contro la teoria della sostituzione etnica, cavallo di battaglia di un partito sempre più incline a strizzare l'occhio all'eversione neonazista. Consapevole del suo dovere di restare al di fuori dell'agone politico, Haldenwang ha anche spiegato di essere intervenuto pubblicamente per mettere in guardia dai rischi per l'ordinamento democratico tedesco. Secca la replica del copresidente del partito sovranista, Tino Chrupalla: «Noi sosteniamo chiaramente la Costituzione mentre il signor Haldenwang si trova al di fuori di questa».

Il giorno prima era stato il Commissario federale contro l'antisemitismo, Felix Klein, a denunciare alla Welt am Sonntag la tendenza di AfD non solo a tollerare il pregiudizio antiebraico e le forze che relativizzano o addirittura negano lo sterminio del popolo sotto il Terzo Reich ma anche a rendere la vita ebraica più difficile con mozioni, per esempio, per vietare la macellazione rituale per produrre carne kosher.

In queste ore è anche tornato di attualità il caso di Vladimir Sergiyenko, attivista pro-AfD con passaporto russo e tedesco. Collaboratore del deputato di AfD, Eugen Schmidt - nato nel 1977 come Yevgeny Schmidt nel Kazakshtan sovietico da una famiglia di tedeschi del Volga - Sergiyenko avrebbe cercato sostegno finanziario in Russia per una causa legale di AfD contro le forniture di armi tedesche all'Ucraina e per «rendere più difficile il lavoro del governo» tedesco nell'aiutare Kiev. Frasi emerse da un suo carteggio con Mosca e intercettato dallo Spiegel. AfD, che si oppone fermamente al sostegno militare dell'Ucraina e che anzi chiede l'uscita della Germania dall'Ue e dalla Nato, ha negato qualsiasi legame con le attività di Sergiyenko.

Il partito rivendica di aver agito alla luce del sole chiedendo alla Corte costituzionale tedesca di fermare gli aiuti all'Ucraina.

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