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Esplode il tavolo giallorosso: i 3 nomi che spengono tutto

Renzi parla di “ex maggioranza”. Il Pd: “Voleva scegliere anche i nostri ministri”. M5s: “Vuole la testa di Conte”. Regna il caos

Esplode il tavolo giallorosso: i 3 nomi che spengono tutto

Il tavolo è saltato. Matteo Renzi ha alzato l'asticella e l'accordo può dirsi sfumato. "Bonafede, Mes, Scuola, Arcuri, vaccini, Alta Velocità, Anpal, reddito di cittadinanza. Su questo abbiamo registrato la rottura, non su altro. Prendiamo atto dei Niet dei colleghi della ex maggioranza. Ringraziamo il presidente Fico e ci affidiamo alla saggezza del Capo dello Stato", ha scritto il leader di Iv sui suoi social, rimettendo di fatto ogni decisione nelle mani di Sergio Mattarella. L'ultimo giro di consultazioni di Roberto Fico ha dato fumata nera per lo strappo, probabilmente definitivo, di Matteo Renzi.

Non mancano gli inguaribili ottimisti come Graziano Delrio: "Ci sono ancora delle distanze, è vero, ma non ritengo che siano incolmabili. Penso possano ancora essere gestite dal nuovo presidente incaricato". Il capogruppo Pd alla Camera ha commentato così l'esito del tavolo di maggioranza, parole che suonano però distoniche con quelle pronunciate da Matteo Renzi che già parla di "ex maggioranza". A Graziano Delrio ha fatto eco Andrea Marcucci, presidente dei senatori Pd: "Riteniamo ci siano le condizioni per andare avanti e continuare il lavoro".

Repubblica riporta che al tavolo "Crimi avrebbe detto no alla richiesta di sostituire i ministri Alfonso Bonafede e Lucia Azzolina" e che di contro è stato "posto un veto" per Teresa Bellanova al ministero del Lavoro. Roberto Fico si trova in questo momento al Quirinale per incontrare Sergio Mattarella. Prima di salire al Colle, però, il presidente della Camera avrebbe sentito telefonicamente i leader della maggioranza e il leader di Italia viva Matteo Renzi. I nomi non sono stati l'unico ostacolo insuperato, perché il leader di Italia viva ha continuato a insistere anche sul Mes, proponendo anche la bicamerale per le riforme guidata dall'opposizione. Tutta proposte bocciate dal Movimento 5 Stelle, che hanno di fatto hanno fatto fallire il tavolo delle trattative. Pare non ci siano margini per un supplemento di indagine, Fico dovrebbe annunciare il fallimento e rimettere tutto nelle mani di Sergio Mattarella.

"È finita, Renzi ha chiuso al Conte ter", hanno riferito fonti di Governo all'Adnkronos prima che Fico salisse da Mattarella. "Renzi ha deciso di rompere. Iv non può pretendere di scegliere i ministri degli altri partiti", ribadiscono fonti del Partito democratico. Il partito di Nicola Zingaretti, però, sottolinea che quella di Matteo Renzi sia una rottura "non con Conte ma con gli alleati".

Alle accuse di Italia viva sui veti ha risposto Vito Crimi, che ha accusato il partito di Matteo Renzi di aver dato vita "ad attività quasi ostruzionistiche, con dei no a tutti i passaggi decisivi". Vito Crimi ha poi aggiunto che "è Matteo Renzi ad aver posto dei veti". L'accusa del reggente grillino è forte e ricalca quella mossa dal Pd: Italia viva si saremme messa a "sindacare sui ministeri degli altri. Noi non abbiamo messo nessun veto su nessun nome. Malgrado ciò ci è stato chiesto di andare a discutere i nostri nomi.

I veti li ha messi Renzi, che ha posto davanti all'interesse del Paese quello di recuperare qualche poltrona in più".

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