Etna, Lugana o Lambrusco? Scegli l'etichetta e ti dirò chi sei

Dietro ogni bottiglia si nasconde una personalità. Ve la sveliamo

Etna, Lugana o Lambrusco? Scegli l'etichetta e ti dirò chi sei

Il Lambrusco? È rock.

Il Lugana? Un po' provinciale ma in senso buono.

L'Etna? Unisce millennial e pensionati.

È il risultato di un'originale indagine compiuta da Tannico, la più utilizzata app di commercio online di vino italiana, che ha utilizzato i suoi 85mila consumatori per tracciare un profilo di chi sceglie cosa quando si tratta di riempire un calice.

La start up italiana fondata da Marco Magnocavallo - che al Vinitaly si è fatto notare per un double decker, un pulkman a due piani dipinti di blu dove si sono succeduti eventi - ha analizzato quattordici tipologie di vino italiano scoprendo che esistono correlazioni a volte prevedibili ma spesso sorprendenti tra un vino e chi lo beve.

Per esempio, se non è strano che il Barolo, il Brunello di Montalcino e l'Amarone della Valpolicella - i tre rossi più blasonati d'Italia - siano scelti soprattutto da chi ha un reddito annuo superiore a 42mila euro, si scopre però che il primo è preferito da chi ha un'età un po' superiore alla media, il secondo, grande toscano, è il più amato dagli imprenditori, mentre il vino veneto spopola tra gli abitanti del Nord anche a causa di una gradazione alcolica - spesso vicina ai 16 gradi - che lo rende quanto meno inadatto alle alte temperature.

Tra gli altri rossi va detto che la Barbera è scelta molto più dagli uomini che dalle donne (naturalmente basandosi sull'utenza media), che il Primitivo appare un'ottima scelta per le fasce di reddito più basse, che trovano in esso un ottimo rosso dal buon rapporto qualità-prezzo, che l'Etna va per la maggiore tra i millennial (del resto è da qualche anno un vino di gran moda) come del resto il Lambrusco mentre l'Aglianico appare un vino un po' «old».

Quanto ai bianchi, quelli dell'Alto Adige, tradizionalmente eleganti e aromatici, sono perfetti per i cittadini e per le donne, al contrario del Lugana, femminile sì ma di provincia.

E le bollicine?

Non stupisce che il nobile Franciacorta sia prediletto dai consumatori top spender, stupisce piuttosto che lo sia anche il superpop Prosecco (a proposito: siamo pronti a denunciare il prossimo che lo chiamerà «presecchino». C'è un limite anche al pop), che resta il prediletto al Nord.

Infine un vino di nicchia, l'orange wine friulano, stra-adorato dai più giovani, per lo più uomini.

AnCu

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